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Aggiornamento Gps 2022: la decisione appesa a un filo

E’ ancora tutto da decidere in merito all’aggiornamento delle Gps 2022. La riapertura, che consentirebbe inserimento dei nuovi titoli per gli iscritti e inserimento di chi ancora non lo è, è ancora oggetto di trattativa tra Ministero e sindacati. Con il primo ancora intenzionato a rimandare tutto al 2023.

Il ministero ancora tentenna

L’ultimo incontro tra amministrazione e sindacati è servito a confrontarsi sul tema del nuovo Regolamento delle supplenze. I sindacati, FLC CGIL in primis, hanno chiesto una risposta netta circa le intenzioni del Governo per la riapertura delle Gps nel 2022, ma il ministero ancora tentenna.

Anche la modifica del regolamento delle supplenze non significherebbe in automatico aggiornamento delle graduatorie GPS nel 2022.

La sensazione è che il ministero sia convinto della necessità di rimandare tutto al 2023, e se non ci fossero pressioni sindacali, si procederebbe in questo senso. Ma le pressioni sindacali ci sono eccome. Flcgil propone di prorogare la validità dell’OM 60/2020 per procedere con certezza all’aggiornamento e poi discutere con più calma delle nuove regole. Anche in questo caso non c’è stata risposta certa.

Incontri ancora in corso

In questi giorni gli incontri si susseguiranno, nella speranza di arrivare a una risoluzione in tempi brevi. L’aggiornamento delle GPS dovrebbe avvenire, se fosse confermato per il 2022, già in primavera per cui è evidente che non si può rimandare troppo la decisione.

Secondo l’Amministrazione si dovrebbe procedere con le nomine informatizzate dei supplenti già utilizzate quest’anno. Soluzione che non convince i sindacati, convinti della necessità di un metodo meno rigido, che consenta di non penalizzare gli aspiranti alle supplenze che rinunciano alla supplenza non esprimendo alcune preferenze.

I punti ancora da chiarire

Sul tavolo anche il tema del diritto al completamento. La proposta del Ministero limita molto le regole previste dall’OM 60/2020, non si potrà completare mediante frazionamento di posto intero. Anche su questo i sindacati sono scettici, e hanno rilevato che sarebbe una penalizzazione per chi lo spezzone “non lo sceglie”, ma “lo deve prendere”, in mancanza di alternative

Si discute anche della tempistica relativa alla pubblicazione dei posti disponibili, che andrebbero resi noti prima della scelta.