Scuola

Scatti di anzianità scuola: si possono ottenere risarcimenti per migliaia di euro

Continuano ad arrivare conferme dalle sentenze sugli scatti di anzianità non riconosciuti ai docenti negli scorsi anni, che certificano come molti insegnanti possono veder riconosciuto un diritto troppo a lungo ignorato negli scorsi anni.

Scatti di anzianità mai riconosciuti

L’ultimo docente in ordine di tempo a veder riconosciuto il proprio diritto allo scatto di anzianità, precedentemente negato, è stato un insegnante assunto a tempo indeterminato nell’a.s. 2015/2016 che è riuscito a ottenere € 4.522,30 per gli scatti di anzianità mai riconosciuti durante il lungo periodo di precariato.

Il docente ha anche vista riconosciuta l’applicazione della clausola di salvaguardia prevista dal CCNL del 19/7/2011 anche se immesso in ruolo successivamente al 2011 con il relativo computo e riconoscimento delle connesse progressioni economiche e la condanna del Ministero dell’Istruzione alle spese di soccombenza, per un totale che supera i 10.000 Euro.

Ennesima sentenza favorevole

Questa la sentenza con cui viene riconosciuto il diritto agli scatti di anzianità mai percepiti durante il precariato e all’applicazione della clausola di salvaguardia prevista dal CCNL 2011, con sentenza del 1° dicembre 2021.

“Il ricorrente, docente in ruolo dall’1/9/2015, ha chiesto, previo annullamento del decreto di ricostruzione della carriera n. 157/2018, il riconoscimento dell’anzianità di servizio e dei connessi incrementi stipendiali maturati e non percepiti durante il periodo di precariato, nonché l’applicazione della clausola di salvaguardia prevista dall’accordo sindacale del 4/8/2011 per i dipendenti in servizio alla data del 1/9/2010; ha chiesto quindi la condanna del Ministero dell’Istruzione al pagamento delle differenze retributive maturate durante il periodo preruolo , con acquisizione della fascia stipendiale 3-8 anni. […] Il ricorso va accolto per i motivi che seguono. […] Per costante giurisprudenza, anche di questo Tribunale, si ritiene vada riconosciuto ai fini della ricostruzione della carriera sia a fini giuridici che economici, l’intero servizio prestato anche come lavoratore a tempo determinato, e che debba essere riconosciuto il diritto a percepire il valore retributivo della fascia stipendiale 3-8 anni”.

La soddisfazione dei sindacati

Le novità le aveva annunciate con soddisfazione Anief nei giorni scorsi: “I tribunali del lavoro di tutta Italia continuano a dichiarare pieno accoglimento alle tesi patrocinate dall’Anief e applicano il previgente gradone stipendiale 3-8 anni anche ai docenti immessi in ruolo dopo il 1° settembre 2011 con almeno un anno di servizio a termine precedente.

Pacifico spiega l’ingiustizia alla base di questa prassi: “La contrattazione economica del 2011 – spiega il presidente Anief- discrimina da sempre e palesemente i precari e tutti gli immessi in ruolo con anni di servizio a tempo determinato alle spalle ed è evidente che il ccnl vada adeguato alle normative eurounitarie anche su questo punto. Sono tanti i rilievi di illegittimità che abbiamo sollevato in questi anni e confermiamo la nostra intenzione di farci portavoce in contrattazione di tutti i lavoratori della scuola che ancora vedono violati i loro diritti“.