Scuola

Stipendi Organico Covid Ata e docenti: “da settembre ancora nulla”

Se da un lato ci sono buoni segnali che la situazione relativa al pagamento in ritardo degli stipendi Covid docenti e Ata si stia sbloccando, dall’altro lato resta una situazione ancora in divenire, che in molti temono si possa ripresentare anche nei prossimi mesi. Un segnale forte è stato dato con la petizione che è riuscita a raccogliere più di 11mila firme avviata sulla piattaforma Change.org da Mariateresa Napoli.

Problema che si ripete

La petizione è un segnale forte e chiaro inviato ai Ministeri dell’Istruzione e dell’Economia. Lo scopo è sollecitare e sensibilizzare sul problema ormai strutturale del ritardo con cui avvengono i pagamenti degli stipendi arretrati di docenti e personale ATA. Una situazione che sta mettendo in difficoltà molte famiglie, considerato che “ci sono persone che lavorano da Settembre senza vedersi corrisposto ancora nulla”.

Il ritardo sta diventando particolarmente pesante soprattutto per il personale della scuola – docente e ATA – appartenente all’organico Covid, contingente immesso in ruolo al fine di fronteggiare l’emergenza Covid e che ha visto il suo rapporto di lavoro con le scuole rinnovato a fatica fino a fine marzi. Con la speranza adesso che si possa arrivare a fine anno scolastico.

Stipendi bloccati da ottobre

Una buona notizia, se non fosse che in molti ancora non hanno percepito tutte le rate dello stipendio. “Non è giusto che a pagare siano sempre i precari della scuola”, è scritto nella petizione, “in prima linea anche durante l’emergenza covid indistintamente dal ruolo. Qualcuno ha avuto soltanto lo stipendio di Ottobre altri neanche quello, indistintamente tra ATA e docenti. Chiediamo”, prosegue la promotrice, “di rispettare i nostri diritti e i nostri sacrifici. Spesso il lavoro ci porta chilometri lontano da casa anche per una breve supplenza e proprio per questo lo stipendio è un atto dovuto non qualcosa da lesinare.”

Un diritto ignorato

Una situazione che ormai sembra essere cristallizzata, alla quale, tristemente, i dipendenti Covid si stanno abituando: “Non è possibile”, scrive ancora la Napoli, “che le risorse occorrenti per saldare gli stipendi abbiano sempre così tanto ritardo nell’essere assegnate sui capitoli di bilancio. Lanciamo questa petizione anche per dire basta a questo sistema estenuante e lesivo della dignità umana, ci sono persone che vivono con un solo stipendio e oltre il dovere di raggiungere il posto di lavoro ogni giorno mettendo, in questo caso, anche a rischio la salute dovrebbero avere anche il piacere di vedersi corrisposti i propri compensi nei tempi dovuti così come per il personale a tempo indeterminato. I precari della scuola sono una risorsa preziosa così come i colleghi covid-19 che in questa lunga emergenza stanno sostenendo la scuola e meritano rispetto.”