Scuola

Concorso ordinario scuola secondaria: graduatorie assunzioni 2022/2023

La promessa del ministro Bianchi, o sarebbe meglio dire l‘impegno preso con gli aspiranti docenti, è stata quella di bandire concorsi semplificati con cadenza annuale, che consentano l’immissione in ruolo con regolarità di nuovi insegnanti. Parliamo di impegno, più che di promessa, perchè la situazione legata alla pandemia rende difficile fissare delle scadenze e mantenere i programmi inalterati.

Ritardo nelle graduatorie per le assunzioni

Come dimostra l’attesa per il concorso ordinario infanzia e primaria, ancora in corso di svolgimento, e soprattutto quello per la secondaria, in stand by nonostante la fine di gennaio sia già vicina. Ritardo che rischia di impedire l’ottenimento delle graduatorie in tempo utile per le assunzioni del 2022/23.

La strategia del Governo è dunque chiara: concorsi annuali, semplificati, destinati a giovani preparati. L’attuazione di questa strategia appare un po’ meno chiara e soprattutto meno semplice del previsto. In ballo c’è ancora la decisione circa il destino dei 24 CFU, che il Ministro Bianchi non ha fatto mai mistero di non gradire. Bianchi preferirebbe puntare sulle competenze dei tirocini, con la richiesta di 60 crediti universitari da ottenere prima di accedere al concorso, cui ci si dovrebbe presentare già abilitati.

Riserva di posti

C’è poi il tema della riserva dei posti, di cui si è occupato il Decreto Sostegni bis, nell’ambito della semplificazione delle procedure concorsuali:

“10-bis. I bandi dei concorsi di cui al comma 10, emanati a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, prevedono una riserva di posti, pari al 30 per cento per ciascuna regione, classe di concorso e tipologia di posto, in favore di coloro che hanno svolto, entro il termine di presentazione delle istanze di partecipazione al concorso, un servizio presso le istituzioni scolastiche statali di almeno tre anni scolastici, anche non continuativi, nei dieci anni precedenti, valutati ai sensi dell’articolo 11, comma 14, della legge 3 maggio 1999, n. 124. La riserva di cui al periodo precedente vale in un’unica regione e per le classi di concorso o tipologie di posto per le quali il candidato abbia maturato un servizio di almeno un anno scolastico. Nel calcolo della percentuale dei posti riservati si procede con arrotondamento per difetto. La riserva si applica solo nel caso in cui il numero dei posti messi a bando, per ciascuna regione, classe di concorso o tipologia di posto, sia pari o superiore a quattro”

Si tratta di un regolamento che adesso dovrà essere ufficializzato mediante pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Le novità dovrebbero entrare in vigore a partire dal prossimo bando di concorso.