Scuola

Rientro a scuola 2022 dad: le tre proposte per lezioni in sicurezza

Didattica a distanza per tutto il mese di gennaio per consentire alla curva dei contagi di rallentare e nel frattempo offrire la possibilità a chi voglia vaccinari di farlo e di raggiungere l’immunizzazione. A pochi giorni dal rientro completo degli studenti in classe (alcuni hanno iniziato oggi 7 gennaio, tutti gli altri rientreranno il 10), sale la preoccupazione soprattutto dei presidi.

Le tre proposte per mettere la scuola in sicurezza

A Sky Tg24, il presidente Anp Giannelli ha detto di avere “lanciato la proposta di dare la possibilità alle famiglie di mettersi in paro con le vaccinazioni ai ragazzi, con 2-3 settimane di Dad. La seconda è di garantire le mascherine Ffp2 a tutti”.

“La terza proposta – ha continuato Giannelli – è di effettuare, fino al primo febbraio, una massiccia campagna di testing per verificare se il sistema riesce a praticare i tamponi: ho il sospetto che la tempistica dei test e del tracciamento non sia migliorata rispetto al passato e c’è il rischio che la scuola abbia notizia dei risultati dei tamponi effettuati solo diversi giorni dopo”.

Anche il Cts spinge per un rinvio

I presidi esprimono preoccupazione in vista del rientro di lunedì a pieno regime. Dello stesso avviso personale ata, insegnanti e genitori. Ma anche il Cts, come aveva avuto modo di esprimere Franco Locatelli, che auspicava un rinvio di almeno una settimana delle lezioni in presenza.

Anche Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola, esprime preoccupazione dal momento che “in migliaia di istituzioni scolastiche ci sono elevati rischi di ripresa a singhiozzo, di attività didattiche per poche ore o solo per qualche classe”.

Sindacati preoccupati

Secondo la sindacalista “i dirigenti scolastici stanno raccogliendo le certificazioni per la quarantena dal personale e dalle famiglie. Dopo la decisione del consiglio dei Ministri, sono scattate tutte le azioni che dovrebbero garantire un rientro in presenza ma è solo una narrazione virtuale, spiacevole e incoerente”.

“Sono gli stessi dirigenti scolastici ad affermarlo, con una lettera aperta al Premier Draghi, un appello accorato che invita alla programmazione più che alla decisione olografica”, ha osservato Gissi.

Secondo la rappresentante Cisl “non è ancora chiaro come si potrà superare il limite imposto dal garante della privacy; c’è molta tensione e si rischia di alimentare il conflitto tra gli alunni non vaccinati e gli altri”. Per il momento il Governo tira dritto e assicura la necessità di riaprire in presenza, anche perchè ricorrere alla dad vorrebbe di fatto dire ammettere di aver fallito nella politica di messa in sicurezza, adottando provvedimenti come il Green Pass scuola che si sarebbero rivelati di fatto insufficienti.