Scuola

Assunzione precari scuola dopo 24-36 mesi di supplenze: ok della Corte Costituzionale

Assumere i supplenti serve anche a fermare il malcostume dell’abuso dei contratti a termine. Lo sancisce la Corte Costituzionale, asserendo che le assunzioni a tempo indeterminato hanno la finalità di contrastare l’abuso dei contratti a termine. La pronuncia della Corte Costituzionale si riferisce a una questione di costituzionalità sollevata dal Tribunale del Lavoro di Massa, su un contenzioso riguardante rapporti di lavoro con contratti di somministrazione presso le pubbliche amministrazioni.

Volontà politica

Si tratta di principi che riguardano anche il mondo della scuola. La corte aveva già avuto modo di chiarire che assumere in ruolo il personale “altro non è che una questione di volontà politica che il legislatore dovrebbe raccogliere”: pertanto l’immissione in ruolo “sarebbe costituzionale, legittima e rispettosa dello Stato di diritto, cosa che il precariato ripetuto negli anni non lo è”.

Una sentenza che non può che trovare d’accordo il sindacato Anief, da anni in prima fila per l’immissione in ruolo di decine e decine di migliaia di precari storici. Basterebbe applicare la risoluzione dell’Unione europea del 2018 che impegna la Commissione a trovare delle soluzioni sull’abuso di precariato. Senza dimenticare una sentenza della Corte di Giustizia UE che Anief ha ottenuto con un reclamo collettivo nel 2020, sempre sul medesimo tema.

Stabilizzazione automatica

“Stiamo portando avanti la nostra battaglia, l’abbiamo condotta con convinzione – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – convinti che l’Unione europea alla lunga si imporrà per evitare il perdurare dell’abuso di precariato: puntiamo alla stabilizzazione automatica, dopo 24-36 mesi di supplenze, anche non continuative. Ci stiamo battendo anche perché non è giusto che i precari lavorino senza avere avanzamento di carriera: è la prima cosa che abbiamo denunciato nei tribunali, anche quelli d’Europa, che hanno detto ‘no’ alle discriminazioni tra docenti di ruolo e precari: abbiamo ottenuto dei risarcimenti. Per questo motivo abbiamo predisposto un Calcolatore automatico: un dispositivo che, automaticamente e in pochissimi minuti, stima quanti soldi sono stati sottratti, anche per la negazione dei mesi estivi o del riconoscimento completo della ricostruzione di carriera”.

Indicazioni dell’Ue

Secondo Anief, “alla fine è una questione di volontà politica. La stabilizzazione del precariato nella scuola è fattibile e conforme ai principi costituzionali, malgrado alcune sentenze anche della Cassazione tendano a disconoscere ad oggi questa possibilità, limitandosi a sostenere il diritto al risarcimento del danno a livello economico, per non parlare di decreti come quello sviluppo del 2011, forse le carte in tavola potranno cambiare con la Corte di Giustizia Europea, i cui pronunciamenti a livello di interpretazione della norma saranno vincolanti ma spetterà ai giudici interni decidere come applicarli”.