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Organico Covid Ata: resta lo spettro del licenziamento di massa a gennaio

Potrebbero saltare anche i 100 milioni stanziati per il rinnovo dell’Organico Covid Ata, che avrebbero consentito di prorogare e salvare se non tutti almeno, una parte dei posti di lavoro del personale tecnico e amministrativo assunto per far fronte alla pandemia.

Resta sempre meno tempo

Il motivo è che la seduta convocata per domenica dalla Commissione Bilancio per votare il pacchetto di emendamenti alla manovra, è stata sconvocata. Troppi ancora i temi, extra scolastici, su cui c’è incertezza.

Il nuovo calendario parla di una seduta per martedì 21 dicembre (ore 9.00). E così l’approvazione della manovra in aula slitta a giovedì 23 dicembre. Poi dopo Natale la Camera dovrà approvare il provvedimento senza modifiche entro la fine dell’anno. Insomma è una corsa contro il tempo, e di tempo ce n’è davvero poco. Se dovessero esserci ulteriori ritardi, il Governo potrebbe essere costretto a portare il maxi-emendamento in aula senza il mandato del relatore in commissione.

Addio ad alcune misure per la scuola

In questo modo, il Governo potrebbe approvare quanto meno la struttura portante della legge di bilancio entro la fine dell’anno. Se così fosse, verrebbe vanificato tutto il lavoro prodotto dalle forze politiche per trovare intese sulle proposte emendative. Per la scuola vorrebbe dire addio ad alcune misure per la scuola che erano state trovate a fatica fra le forze politiche.

Una di queste sarebbe proprio lo stanziamento di 100 milioni che doveva servire a salvare una parte dell’organico Covid. Alla facci di chi sperava che potessero esserci ulteriori emendamenti in grado di portare i fondi a quei duecento milioni indispensabili per prorogare tutti i contratti Covid Ata attualmente in essere.

I sindacati sono preoccupati

“Le nostre scuole – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, a proposito dell’ipotesi di maxiemendamento senza approvare alcuna modifica parlamentare – hanno bisogno estremo di ulteriori finanziamenti, a cominciare da quasi 200 milioni per salvare i 14mila Ata Covid che in piena emergenza pandemica altrimenti tra dieci giorni verrebbero licenziati. Come occorre cancellare i vincoli alla mobilità del personale e allargare a tutte le classi della primaria l’educazione fisica affidata per due ore a settimana a docenti specializzati. Sono, tra l’altro, provvedimenti su cui tutta la maggioranza si è detta d’accordo. Poi, sempre per la Scuola, ci sono molti altri nodi da sciogliere: le classi pollaio, gli organici all’osso, le scuole tagliate e da ripristinare, il tempo scuola di aumentare. Sullo sfondo, infine, c’è il rinnovo del contratto che non può essere liquidato con 4 miseri euro a dipendente, che poi non andranno nemmeno a tutti. Anche noi vogliamo la Scuola al centro degli interessi del Paese, ma per davvero: non solo a parole”, conclude il presidente Anief.