Scuola

Obbligo vaccinale docenti: via ai ricorsi, viola la norma comunitaria

Adesso è ufficiale: lo sciopero scuola del 10 dicembre si farà. La conferma arriva tramite una nota ufficiale emessa nelle scorse ore dal ministero che ha confermato la decisione di quasi tutti i sindacati della scuola di scioperare venerdì 10 dicembre per il comparto scuola.

Obbligo vaccinale, nuovo ricorso

La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, anche se in questo caso più che di una goccia si tratta di uno tsunami che il vaso lo ha spazzato via: l’introduzione dell’obbligo vaccinale Covid-19 per il personale scolastico, a partire dal prossimo 15 dicembre, inasprimento di una misura già maldigerita dai sindacati come l’obbligo di possesso ed esibizione dal 1° settembre 2021 della certificazione verde Covid-19, che comportano in caso di inadempienza sospensione dal servizio e della retribuzione. Provvedimenti che secondo Anief violano la normativa comunitaria richiamata nella raccomandazione dell’assemblea del Consiglio d’Europa n. 2361/2021 proprio contro l’obbligo vaccinale. Proprio in merito a questi obblighi, in attesa delle pronunce di merito sull’obbligo di Green pass, Anief ha annunciato un nuovo ricorso contro l’estensione dell’obbligo vaccinale al personale scolastico.

Il 10 dicembre la scuola si ferma

Un passaggio fondamentale per ufficializzare una giornata in cui il mondo della scuola si fermerà per riflettere su tutto ciò che ancora c’è da fare e non è stato fatto nel mondo dell’istruzione italiana. Il testo del ministero è stato trasmesso a tutti gli Usr e alla Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.

All’interno della nota, anche le indicazioni sugli adempimenti previsti dall’Accordo sulle norme di garanzia. La loro funzione è quella di tutelare la garanzia dell’attuazione dei servizi pubblici essenziali. “Le istituzioni scolastiche – scrive il ministero – avranno cura di adottare tutte le soluzioni a loro disponibili (es: pubblicazione su sito web della scuola, avvisi leggibili nei locali della scuola, ecc.) in modo da garantire la più efficace ottemperanza degli obblighi previsti in materia di comunicazione”.

I motivi dello sciopero

Ci sarà anche Anief tra i sindacati che scenderanno in piazza il 10 dicembre per protestare contro le mancanze di questo Governo. Sciopererà tutto il personale – docente, Ata ed educativo, a tempo indeterminato e a tempo determinato – in servizio nelle istituzioni scolastiche ed educative del sistema nazionale di istruzione, delle scuole non paritarie, dei servizi educativi per l’infanzia, oltre che dei centri provinciali per l’istruzione degli adulti, dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale, di quelli regionali che realizzano i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore.

La decisione dello sciopero è stata presa in seguito alle decisioni, o meglio alle ‘non’ decisioni, che secondo i sindacati sono state prese dal Governo italiano per il rilancio della scuola. A ufficializzare la discrepanza tra ciò che è stato deciso e ciò di cui ci sarebbe bisogno, lo schema della Legge di Bilancio 2022 e la Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanze 2021.

Patto per la scuola disatteso

Secondo i sindacati, c’è uno scollamento importante rispetto a quanto sancito nel “Patto per la Scuola al centro del Paese”, sottoscritto lo scorso maggio dal ministro dell’istruzione e dalle Confederazioni sindacali. In quell’occasione era stato messo nero su bianco tutto ciò che era urgente attuare per rilanciare il sistema nazionale di istruzione. Molte promesse sono state disattese, come il mancato sdoppiamento delle classi, l’aumento degli stipendi, l’incremento degli organici, le scuole e il tempo scuola, l’assunzione dei precari, la risoluzione della questione inerente i diplomati magistrale.