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Ritorno a scuola: minore non vaccinato non ha diritto alla Dad

Il minore non vaccinato non ha diritto alla Dad. La didattica a distanza, da quest’anno scolastico, non più un diritto. Anzi, torna ad essere un dovere che gli studenti siano presenti in aula. E nessun genitore può richiedere la didattica a distanza per tutelare il proprio figlio non vaccinato. Il Miur tira dritto per la propria strada, e non concede spazio a deroghe o permessi speciali. La didattica digitale integrata dovrà diventare un ricordo dello scorso biennio, a meno di esigenze superiori che, si spera, non si ripresentino più. “La ripresa è in presenza. La didattica digitale integrata è l’estrema ratio, là dove potrebbero determinarsi particolarissime situazioni che sono descritte nel decreto 111 e riprese in nota ministeriale”.

Niente dad per chi non è vaccinato

Lo ha specificato Stefano Versari, capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione al Mi nel corso della conferenza di servizio organizzata con i dirigenti scolastici. Questo significa che la didattica in presenza e l’obbligo di frequenza tornano colonna portante dell’anno scolastico, senza deroghe, se non eccezionali e per casi singoli. Il che tradotto significa: non voglio vaccinare mio figlio minorenne, perchè ho paura, ma allo stesso tempo ho paura a mandarlo in classe per paura del contagio. Quindi faccio richiesta che possa seguire le lezioni da casa. Questo è impossibile. Lo specifica proprio Versari: “I genitori non potranno chiedere in caso di mancata vaccinazione di un minore l’uso di didattica a distanza. C’è l’obbligo formativo che come dice il legislatore va assolto in presenza. Si va a scuola. I genitori non possono richiedere la didattica digitale”.

Questo significa anche che i genitori non vaccinati, non possono usare la didattica a distanza come tutela per il figlio e per sè stessi. La scuola torna in presenza, e qualunque assenza va giustificata come è sempre stato fatto. Il non essere vaccinati di certo non può essere considerata una motivazione valida per restare a casa. Ne tantomeno verrà offerta la possibilità di seguire le lezioni a distanza soltanto perchè il ragazzo non è vaccinato e dunque non si vogliono correre pericoli.

Il Governo stringe il cerchio

In questo senso il ministero sta stringendo il cerchio, per spingere, direttamente o indirettamente, quante più famiglie a vaccinarsi, ragazzi compresi, ovviamente purchè rientrino nella fascia di et per la quale la vaccinazione è stata approvata. Le corsie preferenziali per i ragazzi, in questo senso, rappresentano un segnale forte della necessità di vaccinare il più possibile. Sileri qualche giorno fa in questo senso è stato chiaro: se non si raggiunge una buona percentuale di vaccinazione entro la metà di settembre, il Governo potrà pensare a obblighi ulteriori e diretti per la vaccinazione, soprattutto per gli over 50, ma forse anche per gli over 40. Il passo successivo sarà sicuramente vaccinare i ragazzi nella fascia 12-18. Perchè la ripresa della scuola, con tutto ciò che ne consegue anche a livello di trasporti, è una bomba a orologeria che il Governo vuole disinnescare prima che inizia a fare danni.

Sergio De Napoli

Sergio De Napoli (giornalista pubblicista tessera n° 12534) email: dottorsport@libero.it Giornalista dal 2007, esperto di tutti i temi che riguardano il mondo della scuola e dell'istruzione. Esperienza pluriennale in redazioni come "Puglia" e "Barisera", mi sono specializzato negli anni sulle tematiche che riguardano il mondo dei docenti e del personale scolastico.

Vedi commenti

  • Il Signor Sileri non ricorda che il vaccino non protegge dall"infezione e dalla malattia come ben chiarito dal bugiardino delle singole sostanze definite erroneamente vaccini, perciò non vedo come si possa parlare di sicurezza sui mezzi di trasporto. Inoltre i ragazzi, i giovani e gli over 40 non rischiano di sviluppare l'eventuale malattia in modo grave come si evince dagli studi condotti e dai numeri sui decessi covid dell'Aifa. Per quanto riguarda gli over 50 penso che la libertà di scegliere sia l'espressione di un paese libero, democratico, del XXI secolo dove le cure domiciari sul territorio esistono, anche se non se ne parla nell'informazione mediatica. Si parla di decessi, ma quanti sono i guariti? Si parla di vaccini, ma quanti sono i curati in casa?

  • Io ho bisogno di sapere l'alunno in quarantena perché è stato a contatto con un positivo è da considerarsi assente ?

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