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Green pass scuola abolizione: proclamato sciopero per il primo giorno di scuola

Rischia di trasformarsi in un vero e proprio caos il rientro in classe di settembre. Se l’introduzione del Green Pass scuola, nelle intenzioni del Governo, doveva servire a rientrare in sicurezza e in presenza, la decisione rischia di trasformarsi in un’arma a doppio taglio in virtù dello sciopero indetto dal sindacato Anief previsto proprio per il primo giorno di lezione in ogni regione.

Priorità allo sdoppiamento delle classi

Secondo il sindacato, infatti, non basta il Green Pass per ripartire in sicurezza. La priorità dovrebbe essere lo sdoppiamento delle classi, perchè per come è strutturata la scuola italiana, non si può garantire il distanziamento sociale necessario per garantire le norme anti Covid.

Le richieste del sindacato non si fermano qui, perchè è proprio il Green Pass a finire sotto i riflettori: viene chiesta l’abolizione dell’obbligo del Green pass per docenti e personale scolastico. Green Pass scuola che, lo ricordiamo, prevede l’obbligo del vaccino per chi opera all’interno della scuola come dipendente, o in alternativa l’esibizione di un tampone che risalga alle 48 ore precedenti. Seconda ipotesi percorribile una tantum, ma impossibile da attuare per un insegnante o per un dipendente che dovrebbe sottoporsi in questo modo a qualcosa come 100 vaccini l’anno.

Mondo della scuola non si sente garantito

E così il sindacato Anief proclama uno sciopero per l’inizio del prossimo anno scolastico, per lanciare un segnale forte alle istituzioni: il mondo della scuola non si sente garantito dalle misure prese. Il tema delle classi sovraffollate non si esaurisce con il rischio di contagio tra studenti, che non vedono garantito il distanziamento sociale minimo. Si tratta anche di una questione didattica, perchè troppi alunni in una classe non possono godere della qualità di apprendimento necessaria e impediscono ai professori di svolgere al meglio il loro lavoro.

Quella dello sdoppiamento delle classi è una richiesta che il sindacato ha fatto già da due anni. E, casualmente, in questi due anni è arrivata proprio l’emergenza pandemica a sottolineare, se possibile, ancora di più la necessità di accelerare questo tipo di riforma da parte della scuola.

Leggi anche: Green Pass scuola: vaccino pronto, da novembre tocca agli under 12

Vaccino per tutte le età

Nel frattempo, si attendono notizie per quel che riguarda la vaccinazione degli studenti. Al momento non esiste alcun obbligo vaccinale per gli studenti, ma le azioni intraprese dal Governo e le notizie che arrivano sul fronte nazionale fanno intuire che si arriverà a una stretta anche nei loro confronti. Dal 16 agosto, infatti, le Regioni dovranno garantire una corsia preferenziale alla fascia di età 12-18, in modo da incentivare l’immunizzazione in questa fascia di popolazione. Arriva poi la sollecitazione dei pediatri, italiani e internazionali, all’approvazione di un vaccino per la fascia 0-12. Moderna e Pfizer sembrano a un passo dal sì.

Ilaria Staffulani

Ilaria Staffulani  (redattrice) email: i.staffulani@libero.it Assistente Sociale presso la Pua di Bari, ama analizzare le tematiche relative il mondo della scuola e dell'istruzione da un punto di vista sociologico e culturale. Specializzata in approfondimenti sulle necessità degli studenti e del mondo della scuola in generale.

Vedi commenti

  • Il green pass è discriminatorio ed è uno strumento pericoloso, le norme non hanno alcun senso sanitario in termini di contenimento del contagio. L'incidenza del COVID nei bambini non ammette assolutamente l'ipotesi di un obbligo. Cittadini, applicate il buonsenso, non siate complici inutili coercizioni.

  • Lasciate stare i bambini e i ragazzi, se sono messe in sicurezza le persone deboli per età e patologie, bambini e ragazzi compresi, gli altri, in salute, che hanno anche contratto il Covid senza sintomi, ma con delle piccole con seguenze, tipo anemia e lieve piastrinopenia, lasciateli stare, in pace.
    Gli effetti collaterali del vaccino in quei casi può essere grave....

  • Sono una insegnante e voglio dire ai genitori che in questo momento devono assolutamente aiutare la nostra protesta. Per farvi capire la situazione: ho lavorato in questo anno da settembre a giugno (esami compresi) SEMPRE in presenza, senza un giorno di assenza. Quando alcune classi sono andate in quarantena, NESSUNO dalla Asl ci ha chiesto la piantina della classe, l'elenco di chi era andato nei bagni, cioè il tracciamento che dovevamo fare OGNI GIORNO. E sapete quanti tamponi hanno fatto agli insegnanti che erano in classe con i ragazzi positivi: ZERO, neanche uno. Allora li pagavamo noi, come le mascherine FFP2. Il Ministero non ha fatto NULLA per chi ha già fatto la prova di stare in presenza un anno intero. Tra l'altro, non mi sono mai ammalata anche se ho più di 100 alunni. Ora si preoccupano? No, devono solo fare vendere altri vaccini alle case farmaceutiche evidentemente perché c' è un favore in cambio. Da quanto ho visto nella scuola quest'anno, ho capito che alla pandemia non ci credono neanche loro. Mi hanno fatto pensare al ponte Morandi, senza manutenzione per tanti anni. E adesso vogliono fare cadere noi insieme ai bambini...Io non farò mai questo vaccino né spingerò i bambini a farlo

  • Senza la farmacovigilanza attiva, non sapremo mai quali effetti collaterali hannon e avranno i vaccini. Il fatto che non sia divenuta una prassi solobe soltanto per questo vaccino, è l'indicatore che non si vuole rivelare o si ha paura di far saltare fuori la verità.

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