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Qual è la differenza tra ferie e permessi

Chi ha la fortuna di avere un contratto, nel mondo della scuola o in qualsiasi altro ambito, sa bene che oltre alla sicurezza derivante da un rapporto di lavoro che non scade, ci sono anche dei benefici previsti dalla legge di cui usufruire. Parliamo dei permessi e delle ferie, periodi in cui è consentito assentarsi dal posto del lavoro, continuando a essere pagati. Spesso però si fa confusione tra permessi e ferie, ed è bene avere le idee chiare. Perchè non sono affatto la stessa cosa, e perchè sapendo bene di cosa si tratta, si può gestire meglio questo diritto che può certamente fare comodo in molte occasioni per sbrigare delle commissioni o semplicemente per prendersi delle pause in periodi di forte stress.

Se anche tu, come molti lavoratori, magari alle prime armi con il tuo contratto, vuoi scoprire meglio quali sono le differenze tra ferie e permessi, prenditi cinque minuti e leggi questo nostro articolo in cui ti spiegheremo le caratteristiche di entrambe le cose, in modo che poi tu possa capire come goderne al meglio.

Partiamo dal presupposto che tutti i lavoratori il cui rapporto con il datore è regolato da un contratto, hanno diritto a un certo numero di ferie e di permessi. Ma quanti e quali? Sappiamo bene che in certi casi può essere imbarazzante, soprattutto nei primi tempi, chiedere al superiore quali ferie e quali permessi sono previsti dal tuo contratto. Si rischia di fare la figura di chi, appena assunto, pensa già a quando potrà non lavorare. Capiamo bene che possa scattare questo meccanismo, ma non è giusto. Così come si ha l dovere di andare tutti i giorni a lavorare, si ha altrettanto diritto di sapere quando ci si può assentare. Perchè ognuno ha le proprie esigenze. Allora facciamo così: prima di trovare il coraggio di chiedere al capo quali sono i permessi e le ferie previste dal tuo contratto, leggi questo articolo: magari potrai farti già un’idea e magari scoprire come venire a sapere quali e quanti sono i tuoi giorni e le tue ore libere.

Cominciamo col chiarire che le ferie sono giorni di riposo previsti da tutti i contratti di lavoro, durante i quali il lavoratore può assentarsi dal luogo di lavoro, prima di rientrare in azienda.

Il numero di giorni di ferie concessi ai propri dipendenti è di minimo 26 giorni. E’ questa la durata minima prevista dalla legge. Non solo. La legge prevede anche che debba essere un periodo di tempo:

  • per quanto possibile continuativo (più giorni consecutivi)
  • concesso anche in base a specifiche esigenze dell’azienda, oltre che del dipendente.

Il numero preciso di giorni dipende dal contratto collettivo di categoria.

E i permessi invece cosa sono? Sono dei brevi periodi di assenza dal lavoro, cui il dipendente ha pure diritto, stabiliti in ore. Anche in questo caso la quantità dipende dal contratto di categoria. Grazie ai permessi, al contrario delle ferie, è possibile assentarsi da lavoro per una parte della giornata, non perdendo la retribuzione.

I permessi sono anche indicati come Rol (riduzione orario di lavoro). Come le ferie, i permessi maturano mese dopo mese, in base al proprio ccnl (contratto collettivo nazionale di lavoro). Ma dipende anche dal numero di dipendenti dell’azienda.

I permessi generalmente si dividono in:

  • I normali Rol
  • I permessi per le mamme lavoratrici
  • I permessi in base alla 104
  • I permessi per il congedo parentale

Ci sono anche tipologie di permesso non retribuito.

Oltre che nella forma, ferie e permessi differiscono nella sostanza.

Le ferie maturano in base al numero di mesi lavorato in un anno. Il minimo è 26 giorni, ma questo ammontare vale se si sono lavorati dodici mesi, altrimenti scattano le porzioni. Il calcolo è: per ogni mese lavorato si ha diritto a un rateo di ferie pari a un dodicesimo del totale annuo spettante.

Assenze per malattie o infortunio, maternità obbligatorio, permessi retribuiti, partecipazione ai seggi, non interrompono la maturazione delle ferie.

I permessi maturano in maniera diversa. Per sapere a quanto ammontano, è necessario consultare il proprio Ccnl (contratto collettivo nazionale).

Generalmente dipende dal numero di lavoratori presenti in azienda, di norma:

  • da 0 a 15 dipendenti – 88 ore di permessi (tra Rol e permessi per ex festività)
  • da 15 dipendenti in su – 104 ore di permessi (tra Rol e permessi per ex festività)

Per ogni mese di lavoro si ha generalmente diritto a 7-8 ore di permesso retribuito. Per calcolare il numero esatto è necessario dividere il totale delle ore di permesso previsto dal proprio contratto per 12.

Le ferie, nonostante siano principalmente un diritto, sono anche un dovere. Per dipendente e datore. Quindi il dipendente non può rinunciarci e il datore non può non concederle. Puoi fartele pagare se hai un contratto a termine o se le tue dimissioni siano imminenti.

I permessi invece possono essere accantonati. Ma scadono il 30 giugno dell’anno successivo. Quindi i permessi sono una opportunità, non un obbligo, per il dipendente. Restano un obbligo per il datore, che in caso di richiesta deve concederli.

Spesso ci si chiede se le ferie non godute possano essere pagate. Per legge no, non è prevista la loro retribuzione in busta paga. Fanno eccezione alcuni casi:

  • La risoluzione del contratto di lavoro (quando si chiude il rapporto è possibile chiedere il pagamento dei giorni di ferie non goduti
  • L’invio del dipendente all’estero (con rinegoziazione del contratto)
  • Periodi di ferie extra rispetto alla durata minima delle quattro settimane di legge
  • Ferie non godute per esigenze aziendali (e non godibili in altro momento)

I permessi non goduti invece possono essere pagati: come? Vengono erogati in busta paga, di norma entro i primi sei mesi (entro il 30 giugno) dell’anno successivo.

Hai una idea migliore di cosa sono permessi, ferie, e di quali sono le differenze sostanziali? Bene. Un’ultima cosa che può esserti utile: come verificare la tua situazione e i tuoi diritti? Puoi monitorare la situazione tramite la busta paga. Infatti solitamente verso la fine della pagina, è riportato l’importo dello stipendio netto con il numero di permessi e ferie goduti e quelli ancora a disposizione (ore a credito). E se proprio non sei certo della situazione, fatti coraggio e chiedi al capo o a chi per lui. E ricorda, è un tuo diritto.