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Concorso scuola 2018: c’è lo stop del Ministro, “solo quando ci sarà bisogno, no straordinari”

Il Ministro Bussetti fa parziale marcia indietro rispetto all’annuncio delle scorse settimane che anticipavano numerosi concorsi scuola a breve. “Intendo semplificare le procedure concorsuali, vinci il concorso diventi insegnante, punto”. Insomma certezze non ce ne sono, come potete leggere dalle parole che seguono.





Basta a “titoli, percorsi, per poter ambire alla cattedra“. “Sono laureato in lettere, devo ancora fare un corso di perfezionamento?

Le prove concorsuali saranno più snelle, agevoli e chiare – ha chiarito Bussetti parlando di rivedere le regole -. Ci sono 500 posti, i primi 500 avranno la loro cattedra e poi un altro concorso.” Si desume, quindi, che nell’idea di riforma del Ministro non esistono più le graduatorie degli idonei che andranno a scorrimento.

I concorsi non necessariamente saranno biennali, “magari anche prima o dopo“, afferma il Ministro. Dipenderà dal fabbisogno.

Eviterei i concorsi straordinari“, anche perché, tra due anni la Corte Costituzionale potrebbe dire che non sono costituzionali.





Sergio De Napoli

Sergio De Napoli (giornalista pubblicista tessera n° 12534) email: dottorsport@libero.it Giornalista dal 2007, esperto di tutti i temi che riguardano il mondo della scuola e dell'istruzione. Esperienza pluriennale in redazioni come "Puglia" e "Barisera", mi sono specializzato negli anni sulle tematiche che riguardano il mondo dei docenti e del personale scolastico.

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