Concorso scuola 2018: c’è lo stop del Ministro, “solo quando ci sarà bisogno, no straordinari”
Il Ministro Bussetti fa parziale marcia indietro rispetto all’annuncio delle scorse settimane che anticipavano numerosi concorsi scuola a breve. “Intendo semplificare le procedure concorsuali, vinci il concorso diventi insegnante, punto”. Insomma certezze non ce ne sono, come potete leggere dalle parole che seguono.
Basta a “titoli, percorsi, per poter ambire alla cattedra“. “Sono laureato in lettere, devo ancora fare un corso di perfezionamento?”
“Le prove concorsuali saranno più snelle, agevoli e chiare – ha chiarito Bussetti parlando di rivedere le regole -. Ci sono 500 posti, i primi 500 avranno la loro cattedra e poi un altro concorso.” Si desume, quindi, che nell’idea di riforma del Ministro non esistono più le graduatorie degli idonei che andranno a scorrimento.
I concorsi non necessariamente saranno biennali, “magari anche prima o dopo“, afferma il Ministro. Dipenderà dal fabbisogno.
“Eviterei i concorsi straordinari“, anche perché, tra due anni la Corte Costituzionale potrebbe dire che non sono costituzionali.