Versicoli quasi ecologici Giorgio Caproni: analisi del testo traccia maturità 2017

Sono uscite le tracce per gli esami di maturità 2017.

La traccia dell’analisi del testo è la seguente: “Versicoli quasi ecologici” di Giorgio Caproni (della raccolta Res Amissa).

Qui di seguito riportiamo il testo:

Non uccidete il mare,
la libellula, il vento.
Non soffocate il lamento
(il canto!) del lamantino.

Il galagone, il pino:
anche di questo è fatto
l’uomo. E chi per profitto vile
fulmina un pesce, un fiume,
non fatelo cavaliere
del lavoro.

L’amore finisce dove finisce l’erba
e l’acqua muore. Dove
sparendo la foresta
e l’aria verde, chi resta
sospira nel sempre più vasto
paese guasto: Come
potrebbe tornare a essere bella,
scomparso l’uomo, la terra.

All’interno della lirica “Versicoli quasi ecologici” il poeta Caproni viene messo in evidenza il lato contadino a cui un tempo apparteneva l’essere umano.

Lo stesso poeta, nel corso della sua vita, aveva avuto modo di conoscere direttamente (primi decenni del ‘900).

In particolare si parla del rapporto tra natura e uomo. L’essere umano è portato allo sfruttamento della natura diventando irrispettoso dei possibili effetti.

Per il poeta questo rapporto tra natura e essere umano è stravolto a causa proprio dell’uomo che non riconosce i suoi errori e gli effetti che causa dal proprio agire.

Maturità 2017, analisi del testo su Caproni: la Terra guasta dall’uomo

Il testo scelto per l’analisi è una poesia ecologica di Giorgio Caproni, in cui l’uomo appare responsabile del declino della natura.

Il testo scelto: una denuncia poetica

Tra le tracce proposte per l’esame di maturità del 2017, l’analisi del testo ha visto protagonista una lirica intensa e simbolica: Versicoli quasi ecologici, componimento tratto dalla raccolta Res Amissa di Giorgio Caproni. Nella poesia, il poeta affronta con tono critico il rapporto fra l’essere umano e la natura, denunciando lo sfruttamento e la progressiva distruzione del mondo naturale.

Nel testo si susseguono immagini evocative di elementi naturali — il mare, il vento, gli animali — a cui l’autore chiede rispetto, contrapponendosi al comportamento distruttivo dell’uomo contemporaneo, mosso dal profitto. La poesia si chiude con un pensiero estremo: la scomparsa dell’uomo come unica condizione possibile per la rinascita della Terra.

Il messaggio ecologico della poesia

Attraverso versi brevi, semplici ma incisivi, l’autore offre una riflessione sull’impatto delle azioni umane sull’ambiente. La figura dell’uomo viene posta in contrapposizione con la natura, che una volta rappresentava l’origine stessa della vita. L’avidità, il disinteresse e la violenza dell’uomo nei confronti dell’ambiente trasformano il pianeta in un “paese guasto”.

La poesia, con il suo tono pacato ma determinato, invita a una consapevolezza nuova: l’amore e la sopravvivenza stessa finiscono dove scompaiono l’erba, l’acqua, l’aria. Il poeta non esprime solo indignazione, ma anche un’idea radicale: solo la fine dell’uomo potrebbe riportare bellezza al mondo.

Una scelta carica di significato per l’esame

La selezione di questa poesia per la prova d’italiano della maturità ha offerto agli studenti l’occasione di confrontarsi con un tema attuale e complesso. Giorgio Caproni, poeta del Novecento che aveva conosciuto in prima persona la dimensione rurale italiana dei primi decenni del secolo, mette in luce l’allontanamento dell’essere umano dalle proprie radici naturali.

La traccia ha richiesto agli studenti una riflessione sull’etica ambientale, sul progresso e sulle responsabilità umane nel degrado ecologico, portando così la poesia a dialogare con il presente.