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Concorso Scuola 2018: le categorie che traggono vantaggio dalla riforma

Il nuovo sistema di reclutamento docenti è studiato in modo che sia in grado “di attrarre e preparare alla professione docente persone giovani e competenti nelle loro discipline, eliminando il fenomeno dei lunghi periodi di precariato pre-ruolo”. In quest’ottica ci si prepara al primo concorso scuola con la nuova formula per il 2018.

Sarà riservato ai neolaureati con almeno 24 crediti formativi in discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche (“laurea magistrale”), allargando di fatto una platea riservata finora solo agli abilitati. Per i vincitori percorso formativo retribuito nel 2019-2020.

La fase transitoria che precederà l’entrata a pieno regime del nuovo sistema, sarà composta da “procedure di valutazione e selezione che garantiscano di coprire, in modo regolare e prestabilito, con docenti di ruolo, i posti vacanti e disponibili, di assicurare la continuità didattica, di tener conto di esperienza e titoli di chi già insegna”.

Le intenzioni di Camera e Senato sono assorbire le graduatorie ad esaurimento (il 50 per cento dei posti liberi è riservato agli iscritti in Gae, dove oggi ci sono di nuovo 88mila persone in attesa grazie alle sentenze dei tribunali favorevoli ai diplomati magistrali), e assumere i vincitori del concorso del 2016 derogando al limite del 10 per cento dei posti messi a bando. In questo modo verranno assunti i cosiddetti “‘idonei fantasma”, che hanno superato l’ultimo concorso ma sono oltre la quota del 10 per cento prevista per chi è solo idoneo e non vincitore.

La “fase transitoria” è riservata anche i docenti abilitati che oggi sono nelle graduatorie di seconda fascia. Si tratta di docenti spesso in cattedra da molti anni e formati con percorsi universitari. Dovrebbero essere “inseriti entro l’anno scolastico 2017-18 in una speciale graduatoria regionale di merito” sulla base dei titoli posseduti e del servizio effettuata e dovranno sottostare a una prova orale di “natura didattico-metodologica”, per poi essere ammessi direttamente al terzo anno del nuovo percorso di ingresso nella scuola.

Invece i docenti non abilitati “che abbiano svolto almeno tre anni di servizio” saranno ammessi a partecipare a “speciali sessioni concorsuali loro riservate” per poi accedere al percorso di formazione direttamente al secondo anno. Non dovranno sostenere la parte formativa e dei crediti avendo già insegnato per almeno 36 mesi.