Riforma Sostegno 2017

La Riforma della scuola 2017 prevede anche la Riforma sostegno. Ecco come cambia il modo di diventare insegnanti. La novità principale, oltre al meccanismo concorso scuola-Fit, è che serviranno 10 anni prima di chiedere il passaggio su cattedra. Ma sono molti i contenuti della riforma approvata.







Vediamo qual è il nuovo iter di formazione e reclutamento dei futuri docenti di sostegno della scuola secondaria. Schematizzando al massimo, per diventare insegnante di sostegno sarà necessario partecipare al concorso. I vincitori potranno accedere al percorso FIT.

I requisiti per accedere al concorso sono laurea magistrale o o a ciclo unico, oppure diploma di II livello dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, oppure titolo equipollente o equiparato, coerente con la classe di concorso; certificazione del possesso di almeno 24 crediti formativi universitari o accademici, acquisiti in forma curricolare o extra curricolare, nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche, garantendo comunque il possesso di almeno sei crediti in almeno tre dei seguenti quattro ambiti disciplinari: pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell’inclusione; psicologia; antropologia; metodologie e tecnologie didattiche; attestazione delle competenze linguistiche, corrispondenti almeno al livello B2 del Quadro comune europeo, ai sensi dell ‘articolo 7, comma 1, del decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270, e delle competenze informatiche e telematiche.

Gazzetta Ufficiale

Miur

TFA – Tirocinio Formativo Attivo

Il concorso riservato ai docenti di sostegno sarà articolato in prima prova scritta, seconda prova scritta, prova aggiuntiva e prova orale.

La prima prova scritta servirà a valutare il grado delle conoscenze del candidato sulla specifica disciplina, scelta dall’interessato tra quelle afferenti alla classe di concorso. Una volta superata questa prima prova sarà possibile accedere alla seconda prova scritta. Con questa prova verrà valutato il grado delle conoscenze del candidato sulle discipline antropo-psico-pedagogiche e sulle metodologie e tecnologie didattiche. Chi supera la seconda prova potrà accedere alla prova successiva.

La prova aggiuntiva è scritta e serve a valutare il grado delle conoscenze di base del candidato sulla pedagogia speciale sulla didattica per l’inclusione scolastica e sulle relative metodologie.

Infine c’è la prova orale, che consiste in un colloquio per valutare il grado delle conoscenze del candidato in tutte le discipline facenti parte della classe di concorso, nonché di accertare la conoscenza di una lingua straniera europea e il possesso di abilità informatiche di base.

I vincitori del concorso avranno diritto ad accedere al FIT, Formazione iniziale e tirocinio, della durata di tre anni.

Il primo anno prevede che i docenti seguano e superino un corso di specializzazione in pedagogia e didattica speciale per le attività di sostegno didattico e l’inclusione scolastica, corrispondente ad un totale di 60 CFU/CFA.

Il corso si divide in:

a) lezioni, in seminari e in laboratori destinati al completamento della preparazione degli iscritti nel campo della pedagogia speciale e della didattica per l’inclusione scolastica relativa alle discipline afferenti alla classe di concorso, nonché della normativa scolastica, puntando alla maturazione progressiva di competenze pedagogico-didattico-relazionali e relative alla didattica per l’inclusione scolastica;

b) attività di tirocinio diretto e indiretto di didattica di sostegno presso scuole dell’ambito territoriale di appartenenza, alle quali sono destinati non meno di 16 CFU/CFA, di cui almeno l1di tirocinio diretto in presenza del docente di sostegno della classe.

Alla fine del corso ci sarà un esame finale.

Il contratto di formazione iniziale e tirocinio viene firmato subito dopo la vittoria del concorso.

Il secondo e terzo anno prevedono che il docente espleti altre attività formative nel campo della didattica dell’inclusione scolastica, con tirocini formativi diretti e indiretti e con la graduale assunzione di autonome funzioni di insegnante di sostegno. A ciò si aggiunga il conseguimento, nel corso del secondo anno,di ulteriori 40 CFU/CFA (erano 30 nel testo iniziale), comprensivi di un progetto di ricerca-azione sotto la guida dei tutor universitario e scolastico, in ambiti formativi collegati alla pedagogia speciale e alla didattica dell’inclusione.

Sarà possibile anche effettuare supplenze nell’ambito scolastico di appartenenza, e, nel terzo anno, su posti vacanti e disponibili.

Il passaggio al terzo anno del percorso FIT è possibile solo superando la prova intermedia prevista al termine del secondo anno.

Alla fine del triennio, ci sarà una valutazione complessiva delle attività svolte, dopo la quale sarà possibile accedere al ruolo.

I docenti assunti a tempo indeterminato sui posti di sostegno possono chiedere il passaggio sui posti comuni dopo 10 anni di appartenenza nelle sezioni dei docenti per il sostegno didattico. Nel computo dei 10 anni si considera anche il servizio prestato sul posto di sostegno in epoca antecedente all’assunzione in ruolo a tempo ìndeterminato, purché il predetto servizio sia stato svolto in costanza del possesso dello specifico titolo di specializzazione.