Prossimo Tfa sostegno 2023: nel bando l’accesso per i docenti con 3 anni di servizio in alternativa all’abilitazione
E’ attesa con impazienza la pubblicazione del bando contenente i dettagli del prossimo TFA sostegno 2023. Si tratta del Tfa sostegno VIII ciclo, che arriva in un momento in cui si registra rinnovata attenzione da parte del ministero nei confronti del mondo del sostegno e dei docenti specializzati. Cosa che lascia sperare nella possibilità di assistere a un ciclo con più posti rispetto ai precedenti.
Previsti oltre 42mila posti
In attesa di certezze con la pubblicazione del bando, le ipotesi sono di un VIII ciclo che possa autorizzare un totale di oltre 42 mila posti. Solo il bando potrà dare certezze in questo senso, ufficializzate poi dalle disponibilità dei singoli atenei.
C’è curiosità anche per capire quali saranno i requisiti richiesti per l’accesso.
Difficilmente si farà in tempo a risolvere la questione dei docenti con 3 anni di servizio. Per questi docenti precari, resta in piedi l’equivoco che deriva da quella che è stata definita una congiunzione sbagliata nella norma voluta dall’ex senatore della Lega Mario Pittoni.
I docenti con tre anni di servizio
Una singola congiunzione che però modifica tutto il senso della norma e impedisce l’accesso al TFA sostegno per i docenti con 3 anni di servizio in alternativa all’abilitazione.
Nel testo finale approvato permane la congiunzione “e” che invece di fatto rende indispensabili entrambi i requisiti. Al momento il requisito di abilitazione e 36 mesi di servizio è molto limitante. La modifica della congiunzione da “e” in “o” consentirebbe invece di ampliare notevolmente la platea.
I requisiti di accesso
Una questione importante per i docenti della scuola di primo e secondo grado. La curiosità e l’attesa è tutta per capire se nel bando si riuscirà in qualche modo ad anticipare la modifica o a risolvere l’errore contestualmente.
Al momento i requisiti d’accesso ai percorsi di specializzazione per il sostegno per quanto riguarda la scuola dell’infanzia e primaria e della scuola secondaria di I e II grado sono indicati nel DM n. 92/2019.
Per la scuola secondaria di primo e secondo grado, il DM rinvia all’articolo 5 del D.lgs. 59/2017.
Perché non si parla più di far valere le graduatorie degli idonei del concorso 2020 fino all’esaurimento? Che se senso ha fare nuovi concorsi, spendere soldi pubblici, quando sono già stati fatti e con liste di idonei……mah, proprio non si capisce il controsenso il Italia…..Hai fatto un concorso, hai una lista di idonei finisci di assumere quelli prima di indirne un altro, è così difficile essere logici?