Aggiornamento Gps 2026 febbraio: chi può inserirsi con riserva e chi resta fuori

La decisione di anticipare l’aggiornamento delle graduatorie GPS alla sessione invernale potrebbe impedire a molti docenti di inserire i titoli culturali conseguiti in primavera. Ma non ci sono indicazioni circa la possibilità di una riapertura della procedura ad aprile.

La riapertura ad aprile

E’ questa una delle principali criticità manifestate dai sindacati al ministero quando è stata avanzata l’ipotesi di un aggiornamento delle graduatorie Gps anticipata rispetto al solito. A farne le spese saranno soprattutto coloro i quali otterranno i titoli culturali in primavera, titoli che non potranno essere inseriti nell’aggiornamento delle graduatorie.

Non è ancora ufficiale che l’aggiornamento possa essere messo in calendario a febbraio, come previsto dal Ministero. Se così fosse, i titoli che verranno ottenuti in primavera non potranno essere dichiarati. Una situazione frustrante per chi potrà inserirli solo nel successivo aggiornamento biennale.

Non ci sono possibilità che si possa pensare a una seconda finestra temporale ad aprile. Se così fosse, verrebbe meno il senso stesso di anticipare la procedura come disposto dal ministero.

Al momento, nonostante le criticità fatte presente dai sindacati al ministero, la sensazione è che si proseguirà in questa direzione. Al momento non ci sono ancora date ufficiali, nei prossimi giorni il ministero comunicherà la sua decisione definitiva e unilaterale.

Chi resta fuori e chi rientra

Un aggiornamento a febbraio consentirebbe l’inserimento con riserva per abilitazione, specializzazione sostegno, Laurea in SFP, Corso Montessori, Pizzigoni, Agazzi, servizio, ma solo se la data di fine contratto è successiva alla data di scadenza per la presentazione della domanda.

Resterebbero fuori invece i titoli culturali, che non potrebbero essere inseriti con riserva ma che devono essere già in possesso entro la data di scadenza per la presentazione della domanda. Quando verrà pubblicata l’ordinanza? Prima è necessario che il testo dell’Ordinanza venga sottoposto al vaglio del CSPI e al controllo del MEF.