Scelte al buio algoritmo Gps: dopo il ripescaggio l’obiettivo è il prossimo passo per migliorare il sistema di nomine

L’apertura del ministero nei confronti dell’appello dei sindacati per una revisione del sistema dell’algoritmo, con modifiche alla parte che finora non ha consentito il ripescaggio dei docenti considerati rinunciatari in occasione del loro turno di nomina per sedi non espresse, è un segnale importante, ma non basta.

Revisione importante

I sindacati guardano oltre, perché questa modifica, i cui contorni non sono ancora delineati (prossimo incontro la prossima settimana quando potranno emergere maggiori dettagli, compresa la collocazione temporale della finestra per l’aggiornamento delle gps 2026 che il ministero vorrebbe anticipare a febbraio), è importante ma non sufficiente a rendere l’algoritmo un meccanismo ottimale.

“Siamo soddisfatti dell’apertura del Ministero nel rivedere il meccanismo di funzionamento dell’algoritmo di assegnazione automatica delle GPS, un obiettivo fondamentale che da sempre la Gilda ha perseguito”, spiega il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti Vito Carla Castellana.

Le scelte al buio

Il prossimo obiettivo è modificare tutto il sistema di informatizzazione nomine supplenze, non solo per quel che riguarda il sistema di ripescaggio ma anche e soprattutto per la parte gestita da quello che viene definito un regolamento vetusto e che non è assolutamente in linea con un sistema di nomine automatico, basato su scelte fatte al buio.

Il ministero non ha voluto invece lasciare margini di manovra alla parte inerente la modifica della tabella dei titoli universitari confermando di non voler differenziare i punteggi dei diversi percorsi di specializzazione.

Secondo Gilda sarebbe importante rivalutare il lavoro svolto in aula, sottostimato rispetto ai diversi punteggi extrascolastici, “che oltretutto hanno portato – secondo il sindacato – al mercimonio dei titoli cui abbiamo assistito negli ultimi anni.