Arretrati scuola: arrivano tra gennaio e febbraio 2026, un vantaggio dal punto di vista fiscale

Archiviata la firma del contratto scuola inerente la parte economica (separata dalla parte normativa per assicurare al personale scolastico gli aumenti concordati, pochi ma comunque indicativi della volontà di procedere verso una direzione che porterà a ulteriori incrementi con i prossimi rinnovi in programma per i quali sono già stati stanziati dal Governo i relativi fondi), le attenzioni dei docenti e degli Ata si rivolgono alle tempistiche di erogazione degli aumenti stessi.

Contratto ancora da formalizzare

La parte burocratica del rinnovo di contratto non è ancora perfezionata, e il testo è ancora al vaglio degli organi competenti per gli adempimenti dovuti. Questioni formali ma che richiedono comunque tempo.

L’ipotesi più probabile circa le tempistiche per il pagamento degli aumenti e degli arretrati, oltre al bonus una tantum inserito nel rinnovo, è gennaio 2026. Non si dovrebbe andare oltre febbraio.

Se è vero che in molti speravano si potasse fare prima magari già a fine anno soprattutto per percepire gli arretrati, cifra più corposa di circa 1600 euro in media per dipendente scolastico, è altrettanto verso che il rinvio al nuovo anno consente un vantaggio fiscale in virtù di una tassazione separata che scongiura conguagli negativi a febbraio frequenti in presenza di liquidazioni straordinarie a fine anno. Lo ha spiegato Marcello Pacifico di Anief a Orizzonte Scuola.

Gli aumenti previsti entro il 2028

Cosa aspettarsi in busta paga dunque con l’anno nuovo? L’aumento medio sarà di circa 70 euro lordi mensili, a cui si aggiungeranno circa 1.600 euro di arretrati. Il calcolo si ottiene moltiplicando l’incremento mensile per 26 mensilità. L’importo netto sarà diverso per ciascuno, a seconda della situazione personale di ciascun lavoratore.

Il nuovo contratto 2025-2027, prevede già un ulteriore incremento medio di 150 euro mensili. La buona notizia è che è un aumento che dispone già di risorse stanziate dal governo. Infine terzo aumento di altri 160 euro circa, previsto a partire dal 2028. Intanto Anief prosegue la sua battaglia per il riscatto agevolato della laurea che consentirebbe ai docenti di andare in pensione prima.