Precari scuola: trasformazione da GPS in GPSR e riduzione del divario di spesa tra ruolo e supplenza per agevolare l’assunzione dei docenti a tempo indeterminato

Approvazione della possibilità strutturale dell’ accesso al ruolo per merito e conversione definitiva delle GPS in GPSR. La lunga intervista dell’onorevole Mario Pittoni a Orizzonte Scuola tocca vari aspetti, ma il tema centrale sono le strategie del ministero per superare il precariato. Ripristino della figura dell’idoneo (già in corso), doppio canale di reclutamento e trasformazione delle Graduatorie provinciali per le supplenze a Graduatorie provinciali per le supplenze e il ruolo sono i prossimi passaggi.

Da Gps a Gpsr

Possibili solo quando sarà definitivamente superata la fase Pnrr, che vede nel bando del Pnrr 3, con prove scritte prossime all’avvio e conclusione l’anno prossimo, il capitolo finale. Ma cosa comporta la trasformazione da Graduatorie provinciali per le supplenze a Graduatorie provinciali per le supplenze e il ruolo?

Un passaggio fondamentale, che consentirebbe di assumere non solo da procedura concorsuale per titoli ed esami ma anche dagli elenchi in cui i precari sono graduati per titoli ed esperienza. Elenchi che per il momento valgono solo per l’assegnazione degli incarichi di supplenza annualmente mediante algoritmo, e che invece potrebbero costituire un nuovo canale da affiancare ai concorsi per abbattere definitivamente la supplentite.

Il divario di spesa tra ruolo e supplenza

Supplentite causata anche dal divario di spesa tra ruolo e supplenza, ancora troppo a favore della seconda dal punto di vista della convenienza economica per le casse dello Stato, e che causa il numero elevato di incarichi a tempo determinato cui assistiamo ogni anno.

Una condizione che va superata, considerato che docenti di ruolo e precari hanno le stesse responsabilità, e che consentirebbe di agevolare l’assunzione dei docenti a tempo indeterminato.

La questione del divario di spesa tra ruolo e supplenza è particolarmente delicata, secondo Pittoni: “Porrà le parti sociali di fronte alle proprie responsabilità. Finora a raffreddare le buone intenzioni ci ha pensato il notevole risparmio economico che nel nostro Paese comporta affidarsi a supplenti, al punto che recentemente l’Europa ha chiesto spiegazioni. L’eventuale riavvicinamento della spesa tra le due categorie, che di fatto hanno le stesse responsabilità, agevolerebbe il superamento delle storiche perplessità degli organi economici sulla stabilizzazione dei docenti.