Concorso scuola PNRR3: l’esercito dei 60mila esclusi si prepara a fare ricorso

I numeri comunicati dal Ministero in seguito alla chiusura della procedura di iscrizione al terzo e ultimo concorso in ambito Pnrr (dal 2026 un solo concorso scuola ordinario l’anno) che prenderà il via tra pochi giorni con le prime prove scritte, sono risultati notevolmente inferiori alle attese per quel che riguarda le iscrizioni registrate.

I numeri del ministero

Se da un lato si tratta di una situazione messa in preventivo da parte del ministero e dei sindacati, dall’altro non si può prendere in considerazione le motivazioni che possono aver portato a una così bassa adesione, non in termini assoluti ma in proporzione al numero di posti messi a bando.

Che porta a un dato eloquente: ogni posto disponibile sarà conteso da soli quattro candidati. Il che rende la procedura particolarmente appetibile, se non fosse che proprio l’alto numero di posti messi a bando, superiore a quelli effettivamente disponibili, costringerà molti vincitori del Pnrr 3 ad attendere anni per l’assunzione, in attesa che i posti siano a disposizione.

Ma ci sono anche altri fattori che hanno inciso sul basso numero di iscrizioni al concorso. Ricordiamo i dati comunicati dal ministero: per 58mila posti complessivi, hanno presentato domanda di partecipazione circa in 45mila per la scuola dell’Infanzia e primaria e 180mila per la secondaria di primo e secondo grado. In totale quindi solo 226mila candidati.

Gli esclusi eccellenti

Al di là dell’appetibilità o meno del concorso, a incidere ha contribuito sicuramente anche l’esclusione di alcune categorie di docenti. Il nuovo concorso è fuori dalla fase transitoria: questo ha escluso molti partecipanti che ai precedenti Pnrr, risultando anche idonei, avevano partecipato con il requisito dei 24 cfu più laurea. Requisito ritenuto non più valido.

Restano fuori anche i circa 60mila insegnanti che frequentano l’ultimo ciclo del TFA sostegno o il corso abilitante, cui non è stato concesso di iscriversi con riserva, al contrario di quanto avvenuto per i corsisti Indire specializzandi sul sostegno. Esclusi anche i laureandi presso le facoltà di Scienze della formazione primaria. Esclusi che stanno già pensando di fare ricorso, come proposto da Anief.