Porta con sé numerose novità la prima informativa al Ministero sulla bozza delle nuove ordinanze per l’aggiornamento di GPS graduatorie provinciali e di istituto per il biennio 2026/28 e GaE 2026/28. Novità per alcuni versi gradite ai sindacati in linea con le richieste fatte negli ultimi mesi, altre meno.
Anticipo a gennaio?
A sorprendere soprattutto la decisione, ancora da ufficializzare, di anticipare di tre mesi ‘apertura dell’aggiornamento Gps nel 2026. Questo comporterebbe una finestra temporale, che dovrebbe essere sempre di 20 giorni, non più in primavera ma a fine inverno, tra fine gennaio e inizio febbraio.
Il ministero vuole in questo modo anticipare il più possibile le tempistiche in modo da consentire agli uffici scolastici di provvedere a tutte le incombenze con calma e prima possibile, prima dell’avvio del nuovo anno scolastico e delle altre procedure come sempre in programma in estate (immissioni in ruolo, scorrimento prima fascia gps sostegno, mini call veloce, domanda per le max 150 preferenze, conferma del docente di sostegno su richiesta delle famiglie, avvio dell’algoritmo per le supplenze).
La riserva di punteggio
Una scelta che se dal punto di vista logico è apprezzabile, lascia perplessi i sindacati preoccupati dalla sovrapposizione con l’anno scolastico in corso che impedisce di aggiornare completamente il punteggio dei servizi. Per questo i sindacati hanno chiesto di poter applicare alla nuova ordinanza che regolamenterà l’aggiornamento, in attesa del nuovo regolamento dal 2028, una “riserva di punteggio”, ma la proposta non è stata accolta. Questo significa che il punteggio potrà essere aggiornato solo fino alla data di scadenza della domanda.
Il problema dell’algoritmo
E’ stata solo la prima informativa, nelle prossime settimane sarà inevitabile un secondo incontro per discutere di alcune questioni ancor in sospeso come la questione dell’algoritmo che esclude i docenti dai turni successivi di nomina se non hanno espresso tutte le 150 preferenze, anche se con punteggio più alto rispetto ad altri candidati.
Il frazionamento delle cattedre per il completamento orario
E poi la questione del divieto di frazionamento delle cattedre per il completamento orario. I sindacati hanno chiesto di reintrodurre la possibilità di frazionare un posto intero, come previsto dal DM 131/2007 e dall’articolo 40 del contratto 2006-2009. In questo modo sarebbe più semplice ottenere il diritto al completamento andando incontro alle esigenze organizzative delle scuole.