Migliaia di Interpelli disponibili, ma chi è in attesa dell’algoritmo non può partecipare

La stringente necessità di molte scuole di assegnare cattedre rimaste vacanti, soprattutto su infanzia e primaria, sta creando un corto circuito procedurale più che normativo, tra Gps e Interpelli. La normativa infatti prevede che possano ottenere un incarico tramite interpello (che ha sostituito dall’anno scorso la Mad) soltanto i docenti che sono già stati “lavorati” dall’algoritmo e scavalcati, considerati rinunciatari per sedi non espresse. Lo spiega Orizzonte Scuola. Nel frattempo, ci sono migliaia di interpelli disponibili per assegnare cattedre vacanti ad altrettanti insegnanti.

Il diritto a ottenere l’incarico

Questo significa che chi ancora non ha visto il proprio nominativo preso in considerazione dall’algoritmo, non può rispondere a un interpello perché, secondo la normativa, non ha poi diritto a ottenere l’incarico. Condizione che dovrebbe essere in ogni caso verificata preventivamente dalla scuola, prima di assegnare la cattedra, ma secondo i sindacati questa procedura raramente viene perfezionata.

L’ordinanza ministeriale in questo senso non lascia dubbi a interpretazioni: un docente può accettare un interpello solo dopo che il sistema informatico ha “lavorato” il nominativo del docente. Quindi il candidato deve essere stato esaminato senza aver ricevuto alcuna disponibilità.

I docenti scavalcati dall’algoritmo

Lo sancisce chiaramente l’ordinanza ministeriale, prescrivendo che “non è consentito partecipare alla procedura a coloro che sono già stati individuati quali destinatari di contratto a tempo determinato.”

Questo significa che l’interpello è riservato ai docenti “scavalcati” dall’algoritmo senza aver ottenuto alcun incarico. Come detto però raramente le istituzioni scolastiche provvedono a questa verifica, e così molti docenti anche se non hanno i requisiti ottengono in ogni caso l’incarico. Alcune volte però la verifica viene fatta: questo porta a disparità di trattamento a livello nazionale, tra chi viene privato della cattedra in base alla normativa e chi riesce a spuntarla per mancanza di controlli.

Il cortocircuito normativo

Il problema nasce dal fatto che si dovrebbe passare agli interpelli una volta completata la procedura di assegnazione incarichi da GPS, ma nella realtà sappiamo che questo non avviene, come dimostrano i primi interpelli già pubblicati a inizio settembre, ancora prima dell’inizio delle lezioni, quando ancora ci si trovava al primo o secondo bollettino di nomine in molte province.