Cancellazione dei posti in deroga e immissione in ruolo con doppio canale anche da Gps: futuro del sostegno in bilico

Il precariato sul sostegno rappresenta, se possibile, un problema nel problema nell’ambito dell’istruzione in Italia. Il ministero sta provando a tamponare la situazione con un piano di specializzazione agevolata per triennalisti e specializzati estero e con la nuova norma sulla conferma del docente di sostegno, forma di specializzazione implicita come definito dallo stesso Valditara. Basterà? Secondo i sindacati no, ma la specializzazione di nuovi 60.000 docenti con i corsi Indire in aggiunta al Tfa rappresenta sicuramente un buon punto di partenza.

I docenti specializzati scavalcati

Meno convinti i sindacati, Anief in particolare, su temi come la continuità didattica che ha consentito di confermare il 40% dei docenti che ne aveva diritto. Non tutte rose e fiori, se si considera che si è verificato il problema dei docenti specializzati scavalcati dall’algoritmo nella fase zero dei bollettini che porterà a numerosi ricorsi.

Anief chiede inoltre un piano straordinario di immissioni in ruolo che passi dallo svincolare i quasi 100.000 posti in deroga con scadenza 30 giugno.

Le cattedre in organico di fatto

Per il sindacato il problema principale del sostegno in Italia è che ci sono decine di migliaia di cattedre di sostegno libere ma collocate in un organico di fatto. Cattedre che non sono utili né ai trasferimenti del personale di ruolo, né all’assegnazione di assunzioni a tempo indeterminato.

Scetticismo anche circa il piano triennale di oltre 58.000 nuove assunzioni per il prossimo triennio scolastico. I numeri annunciati dal Dipartimento della Funzione Pubblica rischiano di restare appunto solo numeri. Secondo Anief, un posto su due di sostegno sarà inevitabilmente destinato a supplenza. Come risolvere? Il primo passo sarebbe l’addio ai posti in deroga e l’immissione in ruolo con doppio canale di reclutamento anche da Gps.