A rischio il regolare svolgimento delle lezioni dopo il weekend, in virtù dello sciopero generale proclamato per il prossimo 22 settembre. I tanti temi che agitano la scuola portano al primo sciopero in programma per questo nuovo anno scolastico 2025 appena iniziato. L’agitazione è stata indetta dal sindacato USB Scuola, e si colloca nell’ambito della protesta contro l’occupazione israeliana dei territori palestinesi. Dunque non solo temi scolastici come precari, stipendi o concorsi, ma politici legati alla situazione internazionale.
Le motivazioni della protesta
C’è curiosità per capire quale sarà la percentuale di adesione allo sciopero da parte di famiglie e studenti, invitati dal sindacato a protestare contro le situazioni di guerra che interessano il popolo palestinese.
Il tutto comporterà probabilmente disagi per le famiglie, alla luce della possibile interruzione dei servizi scolastici. Le famiglie hanno già ricevuto comunicazione da parte delle scuole, nei giorni scorsi, circa la possibilità che possano esserci interruzioni o assenza totale delle lezioni lunedì 22 settembre.
L’adesione allo sciopero
Naturalmente non possono esserci certezze, e solo lo stesso lunedì si potrà capire chi effettivamente aderirà o meno allo sciopero. Un disagio ulteriore per le famiglie, che potrebbero ritrovarsi all’improvviso a dover riorganizzare la propria giornata lavorativa, soprattutto in caso di figli più piccoli che non possono stare eventualmente a casa da soli.
Alcuni docenti, in maniera informale, hanno già avvisato le famiglie tramite i rappresentanti di istituto della volontà o meno di aderire allo sciopero, ma come detto solo lunedì’ mattina si potrà avere maggiore certezza. Lo sciopero potrebbe portare a chiusura dei plessi o a una riduzione dei servizi offerti. Ne fanno parte i trasporti scolastici, che potrebbero essere interessati dall’agitazione.
Comunicazione incompleta del ministero
Polemica ulteriore da parte del sindacato, in merito alla comunicazione ufficiale ricevuta dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) che annuncia lo sciopero ma che, secondo il sindacato stesso, non spiega nel dettaglio le motivazioni, mettendo il connotato politico e umanitario: “Dirigenti scolastici, docenti e famiglie hanno diritto di conoscere le ragioni dello sciopero per fare una scelta consapevole”.