Cattedre a non specializzati e chi ha già svolto i tre anni di Scienze della Formazione Primaria a casa: la situazione sostegno al Nord

La mancanza di docenti specializzati si sta facendo particolarmente sentire in questo avvio di anno scolastico in alcune zone del Nord Italia, con molte scuole in difficoltà nell’assegnare incarichi annuali su sostegno. Una carenza che si fa particolarmente sentire nell’ambito della scuola primaria, e la gestione delle supplenze affidate ai precari ne sta pagando le conseguenze.

Massiccio ricorso all’interpello

La procedura prevede che in caso di indisponibilità di docenti da GPS di prima e seconda fascia e graduatorie d’istituto (anche di scuole viciniori) si faccia ricorso allo strumento dell’interpello, che dall’anno scorso ha preso il posto, capovolgendo il meccanismo di convocazioni, della messa a disposizione.

Il ricorso massiccio agli interpelli per risolvere la questione dell’assenza di docenti di sostegno, però, sta causando non poche problematiche.

Sono molte le zone del Nord Italia in cui si sta verificando questa situazione, ma emblematica è la situazione in Veneto, nello specifico nella provincia di Treviso.

Attivazione corsi a macchia di leopardo

La conseguenza è che come spesso accade gli incarichi sono assegnati a docenti senza specializzazione che ricevono la conferma sullo stesso posto di sostegno, quest’anno anche grazie alla nuova norma che consente la richiesta delle famiglie.

Il malumore deriva dall’incongruenza tra i nuovi corsi Indire per specializzare in forma abbreviata i docenti triennalisti e specializzati estero sul sostegno, e la facilità con cui si affidano cattedre a docenti senza specializzazione.

Gli incarichi vanno a docenti senza specializzazione, mentre chi ha svolto un percorso più coerente, come chi ha già svolto i tre anni di Scienze della Formazione Primaria, resta a casa.

In tutto ciò alcune Università come quella di Verona e Udine, non hanno attivato i corsi INDIRE rivolti ai docenti con tre anni di servizio, previsti dal DM 75/2025. Altre Università, come quella di Padova, hanno pubblicato un bando con criteri restrittivi che ha impedito l’iscrizione a chi ci aveva già provato, senza successo, altrove.