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Rinnovo contratto scuola: aumento medio di circa 50-60 euro netti in busta paga a cui bisognerà aggiungere le risorse provenienti dal salario accessorio

Come previsto, il secondo consiglio dei ministri ha sancito le priorità di intervento economico del Governo che deve fronteggiare in primis caro bollette e aumento del costo della vita per le famiglie italiane. Priorità che inevitabilmente fanno scivolare in secondo piano i fondi disponibili per la scuola, in attesa di risposte per quel che concerne il rinnovo del contratto scuola e l’aumento degli stipendi dei docenti.

I fondi del Mof

Al momento il rinnovo del CCNL si farà, se i sindacati accetteranno le cifre, sulla base di quanto stanziato dalla precedente Manovra. I sindacati auspicano che la Legge di Bilancio possa integrare le cifre per arrivare a una soglia più consona alle richieste fatte negli scorsi mesi.

Molto dipenderà anche dal destino dei circa 340 milioni in più provenienti dal MOF. Il riferimento è al rinnovo del CCNI del salario accessorio, in cui è stato raggiunto l’accordo di destinare una parte della cifra prevista per il MOF al contratto scuola.

Il passo indietro dei sindacati

Perchè questo avvenga, deve essere ufficializzata l’integrazione dell’atto di indirizzo, che prevede per la messa a disposizione delle risorse riguardanti la valorizzazione del personale della scuola, circa 340 milioni. L’iter è ancora in corso ma è ancora al MEF.

I sindacati devono iniziare a prendere in considerazione l’eventualità di accettare le cifre rifiutate qualche mese fa quando si era vicini alla firma di un contratto ponte che avrebbe consentito di iniziare questo anno scolastico con gli aumenti in busta paga e con gli arretrati già saldati.

Gli aumenti previsti

Al momento i docenti in busta paga, se venisse firmato il contratto sulla base delle cifre discusse nei mesi scorsi, beneficerebbero di un aumento medio di circa 50-60 euro netti in busta paga a cui bisognerà aggiungere, dunque, le risorse provenienti dal salario accessorio che potrebbero ammontare a 15-20 euro per insegnante.

Sergio De Napoli

Sergio De Napoli (giornalista pubblicista tessera n° 12534) email: dottorsport@libero.it Giornalista dal 2007, esperto di tutti i temi che riguardano il mondo della scuola e dell'istruzione. Esperienza pluriennale in redazioni come "Puglia" e "Barisera", mi sono specializzato negli anni sulle tematiche che riguardano il mondo dei docenti e del personale scolastico.

Vedi commenti

  • Per gli OSS della Sanita' (che diventano tali anche grazie a corsi on line o corsi normali dalla durata annuale con licenza media) e' previsto in aumento di 175 euro. VERGOGNA. A cosa sono serviti 18 anni di Studio senza contare decine di corsi per diventare insegnanti ?

  • I sindacati stanno discutendo per poi abbassarsi i pantaloni e accettare la solita elemosina sulla nostra pelle. Vergognosi

  • Contratti da morti fame.
    Il nuovo ministro ha detto che nontralascia la scuola, se sta già proponendo 50 o 60 euro di aumento, siamo caduti dalla padella alla brace.
    Ormai noi dipendenti scolastici non siamo rappresentati da nessuno, e tutti i sandacati anni indietro hanno pattuiti patti col governo assecondandolo, perciò nessuno più ha fiducia nei sidacati, si sono venduti alle vecchie contrattazione.

  • E' una vergogna ogni volta che bisogna rinnovare
    Il contratto scuola sempre problemi e mancanza di soldi per gli altri comparti soldi a cosa fatevi
    Un bel bagno refrigerante stolti

  • Lo sapete che le scuole non sono fatte da docenti solamente e che esiste un organico che si chiama personale ATA? Allora per he non veniamo mai menzionato negli articoli, grazie?

  • Accettare un contratto ponte per che cosa??? Se nemmeno con la prossima finanziaria verrà destinato nulla alla scuola? Un ponte sul vuoto! Sciopero!

  • Iniziamo a fare sciopero x una settimana è vediamo se siamo calcolati o meglio non calcolati ,vediamo se capiscono che stare tutti i giorni con 120 bambini dalle 8 di mattina fino alle 16 di pomeriggio c'e da uscire pazzi x 4 euro che ci danno

  • Non si è parlato di investimenti sulla pubblica istruzione in campagna elettorale, figuriamoci se se ne parla adesso che la campagna elettorale è finita e tutti, vincitori e vinti, hanno il bel posticino caldo in Parlamento per 5 anni! Poveri noi, "sedotti e abbandonati"!

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