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Precari scuola: chi lavora su posto libero deve essere inserito nell’organico di diritto, ma così il ministero risparmia 500mila stipendi l’anno

L’arrivo del mese di luglio ha ufficializzato, qualora ce ne fosse bisogno, la fine dei contratti per circa 80mila dipendenti della scuola, appartenenti al cosiddetto Organico Covid, il cui accordo con le scuole è terminato il 30 giugno. E, salvo sorprese, non verrà rinnovato in virtù di una mancanza cronica di fondi che va oltre la reale necessità delle scuole stesse. A questo esercito di personale fondamentale per il corretto svolgimento della quotidianità scolastica, si aggiungono oltre 150 mila docenti precari e diverse decine di migliaia di Ata.

La scelta del ministero

Questo il quadro sintetico ma molto dettagliato del modo in cui la scuola italiana si appresta a riaprire i battenti in vista del prossimo anno, quando si dovrà fare a meno di qualcosa come 250 mila supplenti che torneranno a casa, provocando una dispersione di professionalità non indifferente e una vanificazione della continuità didattica, che penalizza gli studenti.

Una necessità di risparmio da parte del ministero sulle spalle degli stessi lavoratori, dei dirigenti scolastici e infine degli alunni. A rendere ancora più grave la decisione del ministero, il fatto che andranno a casa lavoratori che hanno sottoscritto contratti su cattedre e posti senza titolare, quindi liberi.

Risparmiati mezzo milione di stipendi

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, non ci sta e sottolinea che chi lavora su un posto libero, deve assolutamente inserito nell’organico di diritto e non in quello di fatto. Cosa che dovrebbe comportare il pagamento delle mensilità di luglio (e qui entra in gioco anche il mancato pagamento del bonus 200 euro) e agosto.

Con questo meccanismo invece il ministero risparmia qualcosa come 500mila stipendi, per poi ricominciare tutto da zero a settembre, come nulla fosse.

Ferie e Tfr

C’è poi il discorso delle ferie, che non possono essere sottratte, ma vanno monetizzate, alla stregua del Trattamento di fine rapporto: l’accantonamento retributivo con funzione previdenziale liquidato dall’INPS al personale a tempo determinato deve essere saldato subito.

Ilaria Staffulani

Ilaria Staffulani  (redattrice) email: i.staffulani@libero.it Assistente Sociale presso la Pua di Bari, ama analizzare le tematiche relative il mondo della scuola e dell'istruzione da un punto di vista sociologico e culturale. Specializzata in approfondimenti sulle necessità degli studenti e del mondo della scuola in generale.

Vedi commenti

  • Buongiorno!
    Sono un insegnante di scuola primaria (quindi già risulto con una prima abilitazione).
    Essendo diplomato (AFAM del vecchio ordinamento anno 2004 strumento musicale)+24 CFA già conseguiti, il tutto abbinato al diploma magistrale, conseguito entro il 2001 corrisponde a laurea di 2 ° livello specializz e non abilitante.
    Ora leggendo l'articolo per avere una seconda abilitazione bastano solo 30 CFU/CFA, Mi viene da porle una domanda: Per la scuola secondaria di 1° grado , in base a quello che ho letto...basterebbero solamente l'acquisizione dei 30 CFA, ma se io l'anno scorso ho conseguito i 24 CFA e con il nuovo decreto sono stati anche salvati e validizzati, dovrei conseguirne solo 6 CFA o 10 di tirocinio diretto per avere questa seconda abilitazione!?

    Premetto che m'interessa solo per l'abilitazione, quindi non al momento per il concorso.
    Grazie anticipatamente
    C. L

  • Il bonus 200 euro è per il pagamento del mese giugno, quindi saranno già retribuito per chi riceve contratto fino il 30 giugno. Poi la naspi? Cosa risparmia con la naspi? Qualche centinaio di euro cadauno per 2 mesi. Tra precari e ruolo la differenza è poca!
    Meglio metterli di ruolo e mettere concorsi per tutti senza mettere bastone a nessuno come fu con Azzolina!

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