I sindacati punteranno a ottenere il massimo possibile dal confronto che porterà all’aumento degli stipendi con il rinnovo del contratto scuola. Ma è ormai evidente come le buone intenzioni, del ministero stesso, si debbano scontrare contro la realtà del budget messo a disposizione dal Governo, che non consente di ottenere i risultati auspicati.
E allora il rischio è che convegna accettare quanto proposto in modo quantomeno da abbreviare i tempi dell’approvazione del nuovo contratto scuola, scaduto da oltre 40 mesi, e che blocca gli stipendi ormai da anni, assegnando loro un segno negativo in quanto a confronto con l’inflazione.
E’ ormai un dato di fatto che gli insegnanti italiani siano quelli con gli stipendi più bassi se si fa il confronto con la media europea. A livello di carriera, è necessario lavorare per 35 anni per ottenere il massimo dello stipendio, che equivale al 50% in più dello stipendio iniziale.
Dunque in Italia il problema è doppio: la progressione retributiva a livello quantitativo, inteso come massimo raggiungibile in proporzione agli assegni iniziali, e il tempo che serve per ottenere questo margine di crescita.
Lo stesso Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha ammesso recentemente: “Lo so, – ha detto – noi paghiamo troppo poco sia i nostri insegnanti che i nostri presidi. Stiamo facendo delle battaglie titaniche con la ragioneria per farlo capire. C’è un problema di fondo, dobbiamo riportare anche la professione di insegnante a essere percepita. La nostra collettività non sa cosa fa oggi un insegnante, una maestra. Dobbiamo sforzarci di far capire di più quello che stiamo facendo”.
La prospettiva è di conferire un aumento di 100 euro. La prospettiva più realistica è che si chiuda a 90 euro. Cifra da intendere lorda. Questo perchè il ministero non andrà oltre un budget di 2 miliardi, che consentirà a ogni docente di intascare, netti 50-55 euro netti in busta paga.
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Cinquanta euro netti in busta paga che vergogna e negli altri paesi li lasciano di mancia io ci comprerò la carta igienica
Mi vergogno dei sindacsti senza palle bloccare esame di stato .
Sono insegnante di sostegno nella scuola primaria, una laurea in pedagogia vecchio ordinamento una laurea specialistica in scienze della formazione primaria, il secondo indirizzo in infanzia, 3 master e vengo pagata come chi sta insegnando con un semplice diploma magistrale di 4 anni. Ma non vi vergognate ...per il personale sanitario pronti altri 170 euro in più al mese e noi che abbiamo messo in pericolo la nostra vita a scuola col Covid tutti i giorni......prendiamo uno stipendio da fame, l'aumento dovrebbe essere almeno di 550 euro netti visto che siamo dipendenti pubblici del Ministero e qualificati.
Ci sono soldi per le guerre, non per rinnovare stipendi da fame...vergogna
I docenti devono ritirare la tessera dei sindacati che sono in pieno accordo con il governo. Pensano solo al loro interesse. Qua to guadagna un sindacalista sicuro più dei docenti e allora perché non essere in accordo con il governo sarebbe da stupidi
Vorrei sapere quando li vedremo i 50 euro
Come se nella Scuola esistessero solo i Docenti e i Presidi. Il personale ATA, che è quello che fa funzionare la SCUOLA ogni giorno prende gli stipendi più bassi di tutti, 1140 euro quando va bene, non viene mai menzionato. È il momento che faccia notare la sua presenza bloccando i suoi servizi, poi vediamo Presidi e Docenti cosa fanno. Nel frattempo Bianchì, che fa rimpiangere la Azzolina, può andare via, il più presto possibile
Si parla sempre e solo di insegnanti. Anche gli ata hanno studiato e hanno stupendi ancora + da fame
È una vergogna che le ragazze del secondo ,terzo anno di scienze della formazione insegnino senza titolo ed esperienza, mentre chi ha il diploma magistrale con 20 anni di gavetta e quindi esperienza da vendere siano ancora precari. Questa è una grandissima ingiustizia sociale. Ricordo che anni fa lo stato aveva deciso che chi voleva insegnare nella primaria era necessario il diploma.Colpa dei sindacati che hanno permesso a tutti i governi presenti e passati questa ingiustizia .
Visto che l'anno scolastico è finito se tutto va bene per il 2023 vedrete i 50 euro netti praticamente l uno percento dell inflazione del 2022