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Blocco stipendiale anno 2013: non valido per ricostruzione carriera, chiesto lo sblocco

Il gap stipendiale tra dipendenti della scuola e altri dipendenti della pubblica amministrazione (senza considerare le retribuzioni del mondo dell’istruzione negli altri Paesi europei) è una priorità che il rinnovo del contratto scuola si propone di iniziare a risolvere.

Medie retributive basse

Ma le cifre che sono sul tavolo non possono bastare a ritenere l’aumento soddisfacente, soprattutto se si considera l’attesa che i diretti interessati hanno dovuto sopportare, per ottenere alla fine un risultato modesto. “L’obiettivo minimo è recuperare la distanza dalle medie retributive dei lavoratori della scuola degli altri Paesi. I salari sono crollati in questi anni per effetto dei provvedimenti assunti dal governo Berlusconi, fra cui il blocco stipendiale anno 2013. Dal 2009 hanno bloccato il rinnovo dei contratti per quasi 10 anni”. Lo ha detto Raffaele Miglietta, della Flc Cgil, nel suo intervento ad Orizzonte Scuola Tv.

“Noi dobbiamo portare in emersione il lavoro effettivo che viene svolto dagli insegnanti. La retribuzione in realtà, dovrebbe essere commisurata al reale servizio. Specie in questo periodo di Dad, si tratta di lavoro sommerso che non è stato contemplato“, continua il sindacalista.

Nella scuola più laureati, ma sottopagati

E ancora: “Gli stipendi medi della scuola sono i più bassi di tutta la pubblica amministrazione. Noi non chiediamo di essere pagati di più ma avere almeno lo stesso livello. Considerando però che nella scuola c’è il numero più alto di laureati rispetto al resto della PA“.

Un gruppo per il blocco stipendiale anno 2013

Proprio a proposito del blocco stipendiale anno 2013, su Facebook è nato il gruppo “Ridateci il 2013 l’anno perso per l’anzianità di servizio”, diventando di fatto la principale pagina social sull’argomento riguardante la restituzione dell’anno lavorativo 2013, con oltre 37mila iscrizioni.

L’amministratore del gruppo, il docente Aldo Domenico Ficara, spiega: “Il blocco degli scatti stipendiali, voluto nel 2010, fu prolungato sino al 2013. Successivamente gli anni 2010, 2011, 2012, con la legge 19 marzo 2014 n. 41, furono recuperati. Stessa sorte non è toccata al 2013. Pertanto, l’anno 2013 non può essere conteggiato ai fini della progressione stipendiale, nonostante sia stato vissuto e “lavorato” da tutto il personale della scuola allora in servizio”.

Nove anni di attesa

Ficara sottolinea che “la Corte Costituzionale con la sent. n.310/2013 e n.158/2014, rispose negativamente alla pretesa d’illegittimità del blocco dei contratti del Pubblico Impiego avanzato dai ricorsi sindacali, poiché, a suo parere, “si ravvisa nel carattere eccezionale, transeunte, non arbitrario consentano allo scopo prefissato, nonché temporalmente limitato, dei sacrifici richiesti e nell’esigenza di contenimento della spesa pubblica, le condizioni per escludere l’irragionevolezza delle misure in questione”. Infine spiega: “Quindi dopo nove anni di attesa, la restituzione di ciò che fu tolto in un momento di emergenza finanziaria, dovrebbe essere effettuata”.

Sergio De Napoli

Sergio De Napoli (giornalista pubblicista tessera n° 12534) email: dottorsport@libero.it Giornalista dal 2007, esperto di tutti i temi che riguardano il mondo della scuola e dell'istruzione. Esperienza pluriennale in redazioni come "Puglia" e "Barisera", mi sono specializzato negli anni sulle tematiche che riguardano il mondo dei docenti e del personale scolastico.

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