E’ durato solo un giorno il provvedimento di De Luca inerente la chiusura delle scuole per far fronte all’emergenza pandemica. La decisione di tenere le scuole chiuse fino a fine gennaio si è scontrata contro la decisione del Tribunale Amministrativo della Regione Campania che ha accolto il ricorso del Governo e di alcuni cittadini. Dunque anche in Campania si torna a scuola, già da domani. Il provvedimento era inerente le scuole materne, elementari e medie.
Il presidente della quinta sezione del Tar Campania Maria Abbruzzese, ha accolto il ricorso presentato da alcuni genitori difesi dagli avvocati Luca Rubinacci e Giacomo Profeta, e ha sospeso infatti l’esecutività dell’ordinanza nella parte in cui si rinvia al 29 gennaio il rientro nelle scuole dell’infanzia, elementari e medie. La trattazione collegiale la camera di consiglio è fissata tra un mese circa, l’8 febbraio.
Secondo i giudici, l’ordinanza 1/2022 firmata da Vincenzo De Luca è una misura che non “sottende una compiuta valutazione di adeguatezza e proporzionalità” anche perché “la regione Campania” non è “classificata tra le zone rosse e dunque nella fascia di maggior rischio pandemico e che il solo dato dell’aumento dei contagi nel territorio regionale, neppure specificamente riferito alla popolazione scolastica e peraltro neppure certo e la sola mera possibilità dell’insorgenza di gravi rischi, predicata in termini di eventualità, non radicano per sé solo la situazione emergenziale, eccezionale e straordinaria, che, in astratto, potrebbe consentire la deroga alla regolamentazione generale”.
Secondo il giudice “non risulta peraltro alcun focolaio né alcun rischio specificamente riferito alla popolazione scolastica, generalmente intesa” e a ulteriore sostegno della complessiva “non ragionevolezza della misura, non risulta siano state assunte misure restrittive di altre attività” e si si concentra invece “sulla sola frequenza scolastica rispetto alla quale, difformemente dalle scelte legislative, è stata privilegiata l’opzione zero”.
Non è sufficiente a tenere le scuole chiuse fare ricorso “alle difficoltà del sistema sanitario regionale, lungi dal giustificare l’adozione della misura sospensiva, dimostrano piuttosto la carente previsione di adeguate misure preordinate a scongiurare il rischio, ampiamente prevedibile, di collasso anche sul sistema dei trasporti; con la conseguente confermata impossibilità di qualificare contingibile una misura dichiaratamente volta ad evitare un pericolo ampiamente prevedibile solo a voler considerare il recente passato”.
Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi aveva definito l’ordinanza di De Luca “illegittima”: “La scelta della Campania? Sbagliata e illegittima. I nostri tecnici stanno trovando il modo di impugnare questa norma”.
De Luca difendeva la propria decisione: “Non abbiamo chiuso proprio niente. Al di là di ideologismi e parole al vento, il motivo del contendere è solo questo: Dad per tre settimane per le medie e le elementari, per consentire una più vasta vaccinazione infantile e per scavallare il picco di contagi previsto per gennaio”.