Scuola

TFA sostegno, autorizzate le prove suppletive: ecco le Università coinvolte

comunicato Associazione Coordinamento Nazionale TFA – E ci risiamo: non è stato sufficiente quanto accaduto in occasione del concorso a cattedra 2016!

Ancora una volta l’abilitazione all’insegnamento viene completamente svilita e svuotata di qualunque valore: il Consiglio di Stato, in data 22/06/2017, ha autorizzato poco più di quattrocento laureati a sostenere le prove suppletive per l’accesso al TFA Sostegno.







Sono coinvolte le Università degli Studi dell’Aquila, Università della Calabria, Università Suor Orsola Benincasa, Università degli Studi di Salerno, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Università degli Studi di Udine, Università degli Studi Internazionali di Roma Unint, Libera Università Maria Ss. Assunta Lumsa, Università di Roma Tre in Collaborazione con L’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, Università Europea di Roma, Università “Foro Italico” di Roma, Università di Genova, Università di Bergamo, Università degli Studi di Milano – Bicocca, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università degli Studi di Macerata, Università degli Studi del Molise, Università degli Studi di Torino, Università Aldo Moro di Bari, Università degli Studi di Foggia, Università degli Studi di Cagliari, Università degli Studi di Sassari, Università degli Studi di Catania, Università degli Studi di Enna “Kore”, Università degli Studi di Messina, Università degli Studi di Palermo, Università degli Studi di Firenze, Università di Pisa, Università degli Studi di Siena, Università degli Studi di Trento, Università degli Studi di Perugia, Università della Valle D’Aosta, Università degli Studi di Verona, Università degli Studi di Padova, che non si sono costituite in giudizio.

A ciò si aggiunga il fatto che nel bando di indizione del TFA Sostegno non viene attribuito alcun punteggio all’abilitazione, poiché considerato titolo propedeutico all’iscrizione alle tre prove d’ammissione.

Ormai la giustizia civilistico-amministrativa (così solerte nel negare agli abilitati TFA quell’accesso alle GaE che invece è stato garantito agli abilitati SSIS) sta ridisegnando l’intero sistema di reclutamento, riscrivendo a colpi di sentenze i criteri di accesso. Se l’andazzo è questo, tale situazione si ripresenterà in occasione dell’avvio ormai imminente avviamento della fase transitoria.

Pretendiamo dunque dal MIUR una maggiore tutela del nostro titolo, attraverso un adeguato riconoscimento in termini di punteggio in qualsiasi sede. Siamo inoltre convinti che la possibilità di accesso alle Gmr non garantisca la difesa di quei diritti e di quella professionalità che abbiamo conseguito attraverso l’abilitazione selettiva. Per questo, chiediamo l’immediata riapertura delle Gae, unica soluzione che impedirebbe la totale svalutazione del nostro titolo.

Invitiamo dunque MIUR e Governo ad assumersi la responsabilità di tutelare il nostro destino professionale. Oltre ad essere quei lavoratori precari che da anni portano avanti la scuola pubblica, siamo anche – e soprattutto – dei professionisti formati e selezionati dallo Stato.