Scuola

Insegnante muore di Covid, sindacati si ribellano alle indagini sul preside

Alla fine doveva accadere che si rischiasse di finire in tribunale per presunte responsabilità derivanti dai contagi Covid. E’ quello che è successo a un dirigente scolastico di una scuola Toscana, attualmente oggetto di accertamento da parte dell’Inail, in seguito alla morte per Covid di un insegnate del suo Istituto.

L’indagine è scattata, da parte dell’Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro, finalizzata ad accertare se sussistono le fattispecie per considerare il decesso fra le morti sul lavoro. Lo scopo delle indagini avviate da parte degli inquirenti sono finalizzate a verificare se all’interno della scuola sono state applicate tutte le misure necessarie per evitare il contagio del coronavirus.

Come detto si rischia di finire in tribunale, nel momento in cui le indagini dovessero arrivare alla conclusione che sussistono gli estremi per l’omicidio colposo.

Non si tratta di una storia recente, considerato che il tutto è accaduto addirittura a inizio dell’attuale anno scolastico, che ormai volge al termine.

Ma la presa di posizione della segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, ha riportato il fatto alla ribalta della cronaca, anche perchè il preside, ha ricevuto l’avviso di garanzia e si è rivolto al sindacato.

Maddalena Gissi: «La notizia di accusa di omicidio colposo per un caso Covid nei confronti di un dirigente scolastico in Toscana nonostante avesse adempiuto a tutte le indicazioni del Protocollo». «Poter pensare di accusare un dirigente scolastico di aver favorito il contagio è impensabile. Servono interventi normativi adeguati. Ora aspettiamo l’azione della magistratura che verificherà cosa ha messo in atto il dirigente scolastico».

Antonello Giannelli, dell’Associazione nazionale presidi: «A volte noi dirigenti siamo esposti a responsabilità insostenibili – ha detto sentito dalla testata Orizzonte scuola – un dirigente non può essere ritenuto responsabile di un caso Covid dopo aver applicato il protocollo. Io credo che come spesso accade nel nostro paese tutti ricorderanno l’untore e nessuno che sono state accertate le sue assenze di responsabilità».
Maddalena Gissio: «Qui c’è bisogno di una rivoluzione copernicana. Nonostante siano emerse tutte le difficoltà come aule piccole e sedi scolastiche fatiscenti, ancora non abbiamo visto cambiamenti operativi per settembre. E il sostegni-bis è una grande delusione. Per questo domani manifesteremo».