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Concorso scuola: si fa nel 2019 per docenti con 3 anni di servizio e laureati con 24 CFU

Il concorso scuola atteso per il 2018 non si farà, ma si terrà nel 2019 per docenti con 3 anni di servizio e laureati con 24 CFU. Decisione del nuovo Governo che non sta facendo attendere polemiche inevitabili. “Abbiamo appreso ieri da un articolo di Repubblica che lo staff del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca sta lavorando per un concorso ordinario che si terrà a partire dal 2019 sia per docenti con tre anni di servizio negli ultimi otto sia per i laureati con 24 CFU in discipline antropo – psico – pedagogiche ed in metodologie e tecnologie didattiche”- dichiara Alessio Bottalico, coordinatore di Link Coordinamento Universitario.







“Il concorso riguarderebbe però solo alcune province che necessitano di nuovi docenti, nella maggior parte situate nel Nord Italia, e solo alcune discipline, ovvero quelle scientifiche.”

“Il D.Lgs 59/2017 che ha introdotto il FIT per accedere all’insegnamento prevedeva, però, che il concorso si sarebbe dovuto svolgere con cadenza biennale fin dal 2018. L’ultimo ciclo di TFA si è tenuto nel 2014, dunque è da ben quattro anni che è impossibile accedere all’insegnamento per tante e tanti.”- continua Bottalico.

“E’ per noi inaccettabile, dunque, che ora il Governo posticipi ancora tale momento, con ancora numerose incertezze sul suo effettivo svolgimento che desta non poca preoccupazione tra chi quest’anno ha dedicato tempo e soldi, per l’acquisizione dei 24 cfu. Risulta del resto gravissimo limitare tale concorso solo ad alcune province e solo per determinati insegnamenti: è necessario indire il concorso in tutto il paese e per tutte le discipline, aumentare l’organico e superare definitivamente il precariato, per un miglioramento della didattica in tutte le scuole del Paese”- incalza Alessio Bottalico.

“Se questo Governo non si confronterà con i tanti studenti, laureandi e neolaureati che da anni aspettano di poter insegnare, siamo pronti a mobilitarci fin da subito come abbiamo fatto anche in passato per avere certezze per il futuro e restituire dignità al ruolo sociale della docenza”- conclude il coordinatore di Link Coordinamento Universitario.