Il ministro Valditara si sta impegnando nei confronti dei docenti precari della scuola italiana per ottenere maggiore flessibilità dall’Europa pin ottica reclutamento straordinario legato al Pnrr.

Abuso dei contratti a termine

In questo ambito infatti l’Italia non può muoversi in autonomia, ma deve rispettare severi paletti imposti alla Commissione europea. Che da un lato spinge per la riduzione dei contratti a tempo e una limitazione dell’abuso di questa pratica, dall’altro non consente uno sforamento di bilancio tale da consentire un sistema di selezione meno avaro dell’attuale.

I sindacati stanno apprezzando l’impegno del ministero e auspicano che si possa tradurre in due risultati sui quali spingono da tempo: l’immissione in ruolo da Gps anche per le classi di concorso comuni e la formazione di una lista di idonei dei concorsi Pnrr.

Doppio canale di reclutamento

Su questo secondo punto, si tratterebbe di un elenco di candidati tutti da stabilizzare, e che dovranno automaticamente anche essere considerati abilitati all’insegnamento. Cosa che adesso è non prevista dalla nuova riforma del reclutamento, considerato che solo i percorsi che conferiscono cfu tramite università sono abilitanti e che i nuovi concorsi (quello bandito a inizio anno ma ancora in corso e quello che verrà attuato con il bando di novembre) non sono abilitanti.

In altre parole, anche se il ministro Valditara ha parlato di richiesta all’Ue di maggiore flessibilità ma non è entrato nei dettagli di cosa chiederà, si tratta del ripristino di quel doppio canale di reclutamento docenti che consentirebbe di sbloccare molte assunzioni, affiancando ai concorsi che dal prossimo anno saranno annuali, un percorso di assunzioni che consenta di assumere e stabilizzare anche da graduatorie, come avvenuto nell’ultimo biennio con successo da sostegno.