Concorsi

Concorso straordinario per docenti con servizio: entro aprile 2023 per assunzioni a tempo determinato finalizzate al ruolo

E’ attesa da un momento all’altro il responso da parte dell’Europa al piano prospettato dal ministero, studiato insieme ai sindacati, per gestire le prossime immissioni in ruolo dando risposte concrete sul tema del precariato e dell’assunzione dei supplenti.

Metodo fallimentare

Il piano del Governo si compone di procedura straordinaria di assunzioni da Gps e fase transitoria che dia quelle risposte celeri che i concorsi non possono dare. Su questo i sindacati sono pienamente d’accordo, anche alla luce del fallimento di questo metodo negli ultimi anni.

E’ evidente come la volontà e la necessità di avviare il tutto in tempi brevi, per poter essere pronti in vista del prossimo anno scolastico, porti alla necessità di soluzioni meno elaborate di quel che probabilmente sarebbe richiesto dalla complessità della situazione.

Ciò che il ministero non vuole rischiare che avvenga è che la professionalità dei docenti chiamati a coprire le cattedre possa in qualche modo essere messa in discussione.

Il concorso entro primavera

Il ministero non ha del tutto abbandonato l’idea di attuare in tempi brevissimi, già in primavera, un concorso straordinario per docenti con servizio, con assunzione a tempo determinato finalizzata al ruolo. L’idea è di attuarlo entro aprile. Quella che preoccupa è la difficoltà nell’organizzare il tutto in poche settimane, con risultati soddisfacenti.

L’ipotesi preferita dai sindacati, e che consentirebbe risultati in tempi brevi, è quella di procedere ad assunzioni tramite scorrimento delle graduatorie provinciali delle supplenze di docenti.

Procedura straordinaria

La procedura straordinaria di assunzioni in vita del prossimo anno non può in ogni caso prescindere da quella ordinaria che è ripartita al 50% tra GaE e concorsi cui si aggiunge la call veloce che prevede l’assunzione a tempo indeterminato in provincia /regione diversa da quelli di pertinenza delle relative graduatorie (GaE e GM), sui posti rimasti vacanti da GaE e GM della relativa provincia.

L’ipotesi riguarda sia la prima che la seconda fascia GPS, quindi docenti abilitati e non.

In tutto ciò, ministero e sindacati devono ancora stabilire se e quanti anni di servizio potrebbero essere richiesti per partecipare alla procedura. Senza dimenticare i dubbi riguardanti i crediti formativi. Che siano richiesti 30 CFU o 60, si resta in attesa dei decreti attuativi che darebbero il via ai percorsi universitari abilitanti previsti dalla riforma del reclutamento Bianchi.