Scuola

Riforma sostegno 2023: il prossimo anno c’è la procedura riservata di assunzione sui posti di sostegno residuati dalle annuali immissioni in ruolo

La riforma del sostegno è uno dei passaggi fondamentali del nuovo corso che il ministero dell’Istruzione retto da Giuseppe Valditara intende intraprendere per dare credibilità e risposte concrete a un settore del mondo della scuola italiana che necessita attenzioni doppie rispetto al resto.

I tre problemi da risolvere

Raggiungere importanti risultati nell’inclusione scolastica diventa presupposto fondamentale per dare il servizio che studenti e famiglie richiedono e che darebbe dignità a questo settore della scuola italiana.

“E’ un tema di civiltà, di umanità nel senso più pieno e più alto del termine. Il grado di civiltà di un Paese, di una società, si misura certamente anche dal modo in cui vengono realmente incluse le persone con disabilità“, spiega Valditara, che ha chiare le linee guida da perseguire: “dobbiamo concentrarci su tre problemi. Il primo è quello della discontinuità del rapporto tra alunno e insegnante di sostegno, a causa dei troppi cambi di insegnante che avvengono durante il ciclo scolastico. Il secondo è quello dell’insufficienza numerica dei docenti di sostegno. Il terzo è quello della loro disomogenea, e tuttora scarsa, formazione specializzata. Grazie ai fondi previsti per l’edilizia scolastica, provvederemo infine alla rimozione di tutte le barriere architettoniche nelle scuole italiane”.

Formare nuovi insegnanti specializzati

Uno dei temi principali è inerente il TFA sostegno, indispensabile per formare nuovi insegnanti specializzati. Al momento c’è il via libera per 90.000 posti per i TFA sostegno del triennio accademico 2021/24. Nel frattempo è in attesa di risposte la “norma Pittoni” in base alla quale è possibile l’accesso al corso senza selezione per docenti con tre anni di servizio. In ogni caso, il prossimo ciclo di Tfa sostegno non dovrebbe essere l’ultimo.

La procedura riservata

La sfida sarà garantire la continuità didattica, che le supplenze, specialmente con i posti in deroga, minano. Il rimedio arriva dalla stabilizzazione del personale già specializzato. In programma per il prossimo anno c’è la procedura riservata di assunzione sui posti di sostegno residuati dalle annuali immissioni in ruolo disciplinata da un apposito decreto, che il Ministero ha già diffuso. Manca solo la comunicazione della modalità per la presentazione della domanda. Per l’anno scolastico 2023/24 la dotazione organica dei posti di sostegno sarà incrementata di ulteriori 9.000 posti.