Graduatorie, Gps e supplenze

Errori algoritmo Gps: documenti del ministero confermano che il sistema non ha funzionato per mancanza di test

Arriva ancora una conferma del fatto che il funzionamento dell’algoritmo che ha gestito l’informatizzazione nomine supplenze è stato tutt’altro che esente da imperfezioni, al contrario di quanto assicurato in un primo momento dal ministero a fronte delle lamentele dei sindacati, cassa di risonanza dei candidati delusi.

La documentazione visionata

Lo conferma una indagine portata avanti dalla popolare testata online Wired, giunta a questa conclusione dopo aver chiesto ai tecnici del ministero informazioni in merito all’algoritmo che ha assegnato le supplenze. Wired ha fatto una richiesta di accesso agli atti che ha consentito di visionare alcuni documenti inerenti analisi dei requisiti, relativi al primo impianto della procedura di assegnazione delle supplenze e alle successive evoluzioni, i casi di test i verbali di collaudo, la presentazione della procedura di nomina e i manuali per gli utenti.

Le imperfezioni dell’algoritmo

Secondo Wired, non si può dare una risposta definitiva circa il funzionamento dell’algoritmo, dal momento che il codice sorgente non è stato reso noto. A rendere imperfetto l’algoritmo, una fase di testing troppo breve che avrebbe invece potuto fare emergere i problemi evitando le lamentele di molti uffici scolastici, soprattutto quelli delle città più grandi, dove ci sono stati errori e ritardi nell’assegnazione delle supplenze.

Mancato stress test

L’algoritmo è stato tarato per gestire 850mila supplenti, un numero elevato per il quale non sono stati effettuati i test necessari. Le anomalie dell’algoritmo più evidenti riguardano i docenti a cui sono stati assegnati punteggi con due zeri ma poi rimasti senza incarico. E così alcuni docenti sono stati costretti a non accettare cattedre troppo lontane dalla propria residenza e non hanno nemmeno avuto la possibilità di presentare la loro candidatura alle scuole tramite MAD.

Il ministero ha di fatto ammesso che qualcosa non ha funzionato, ma si è ripromesso di intervenire solo in occasione della prossima tornata di assegnazione delle supplenze del prossimo anno, essendo di fatto impossibile al momento intervenire in corsa.