Scuola

Specializzazione sostegno: inserimento di insegnanti specializzati sulle diverse disabilità che possano entrare in classe fin dal primo giorno

All’interno del caos legato all’informatizzazione nomine supplenze con i presunti bug dell’algoritmo, si evidenzia sempre più la mancanza di docenti specializzati sul sostegno, che vanno a penalizzare una categoria come quella degli studenti disabili che andrebbero invece tutelati, se possibile, ancor più degli altri studenti.

Mancanza di insegnanti specializzati

Il meccanismo delle graduatorie incrociate in questo senso non si può dire sia stato un successo, dal momento che ha comportato il superamento in graduatoria di docenti senza specializzazione a discapito di colleghi titolati, con evidente penalizzazione di questi ultimi e degli alunni destinatari della loro professionalità di cui sono stati privati.

“E’ una vergogna che ad ottobre migliaia di bimbi e bimbe, ragazzi e ragazze disabili non abbiano l’insegnante di sostegno”. Lo ha detto Matteo Salvini, leader della Lega, in un video pubblicato sui social.

La priorità

“Tra le priorità del prossimo governo ci deve essere l’inserimento di insegnanti specializzati sulle diverse disabilità che possano entrare in classe fin dal primo giorno”, dice il segretario del Carroccio.

In attesa di capire chi sarà il ministro dell’Istruzione, una seria presa di posizione da parte del leader del Carroccio, che lascia intravedere un’attenzione particolare nei confronti del mondo della scuola.

L’emergenza

Il problema della mancanza di specializzazione al sostegno resta prioritario. In base agli ultimi dati, circa la metà degli insegnanti precari di sostegno sono privi del titolo di specializzazione: “I dati ufficiali emessi dallo stesso ministero dell’Istruzione –dice Marcello Pacifico, presidente Anief – ci dicono che in Italia abbiamo un altissimo numero di cattedre di sostegno assegnate ai supplenti, e moltissimi non sono nemmeno specializzati nella didattica speciale. Considerando la precarizzazione di queste cattedre, il numero dei docenti non specializzati è praticamente raddoppiato. In questa situazione, come si può parlare di continuità didattica e di elevazione dei livelli di formazione degli alunni disabili“.