Scuola

Come ottenere i 60 cfu per l’insegnamento: numero chiuso e tirocinio rischiano di creare liste di attesa lunghe anche nove anni

Il rischio è che alla fine la riforma della scuola, varata tra mille difficoltà e con difficili trattative tra Ministero e sindacati, produca un nuovo percorso per diventare docenti che mantiene inalterati tutti i peggiori difetti della normativa precedente, fallendo di fatto nel proposito più importante: migliorare e facilitare l’accesso alla professione.

Liste di attesa di nove anni

Al centro del dibattito ci sono sempre i percorsi formativi abilitanti all’insegnamento, che rischiano di ripercorrere la strada tracciata dal vecchio Tfa. Mantenendone le caratteristiche più criticate, come numero chiuso e tirocinio a prescindere dall’esperienza già maturata.

Una soluzione che penalizzerebbe soprattutto coloro i quali hanno già esperienza e creando liste di attesa che potrebbero arrivare a durare anche nove anni. Con il rischio di una fuga dei migliori dalla scuola, spingendoli a preferire altri tipi di carriere più accessibili.

L’allarme lo lancia il senatore Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura a Palazzo Madama.

Mancanza di insegnanti abilitati e specializzati

Il rischio è proprio quello di ripercorrere il percorso fallimentare del Tfa, con la conseguenza di ottenere mancanza di insegnanti abilitati e mancanza di specializzati sul sostegno.

Il presupposto fondamentale per evitare che tutto ciò si concretizzi è l’abolizione del numero chiuso e dell’obbligo di tirocinio per chi ha già un’esperienza pluriennale.

Le caratteristiche dei 60 Cfu

La crisi di Governo ha di fatto interrotto il percorso della riforma del reclutamento docenti. Sono stati disertati gli appuntamenti con i decreti attuativi necessari per procedere con la riforma, a cominciare da quelli che avrebbero dovuto definire costi e modalità dei percorsi universitari da 60 Cfu.

Corsi che dovrebbero essere a numero chiuso in base alle esigenze annuali delle scuole, per evitare di abilitare più docenti di quanti le scuole ne possano stabilizzare. Corsi che saranno a carico dei candidati per quel che riguarda i costi, e che proprio per questo dovrebbero beneficiare di un tetto massimo relativo all’importo per non innescare un meccanismo ulteriormente penalizzante a livello economico per gli aspiranti docenti.