In attesa della ripresa della trattativa per il rinnovo del contratto scuola, a questo punto rimandata all’insediamento del nuovo Governo con cui i sindacati dovranno riprendere il discorso interrotto con il ministero Bianchi, per i docenti e il personale scolastico arrivano comunque aumenti in busta paga, in virtù del taglio del cuneo fiscale disposto per l’anno 2022.

Cosa cambia

Un provvedimento del dimissionario Governo Draghi che consentirà di trovare in busta paga aumenti degli stipendi a tutti coloro con reddito fino a 35mila euro l’anno. Con questa misura, il provvedimento inserito all’interno dell’articolo 20 del dl n. 115/2022 (Decreto aiuti bis) consente di aumentare l’iniziale taglio ai contributi previdenziali dell’0,8% (da gennaio a giugno) al 2% per i mesi da luglio a dicembre. Questo significa un aumento in busta paga per i dipendenti, senza penalizzazioni per quel che concerne il versamento ai fini previdenziali.

Taglio cuneo fiscale: le percentuali

Beneficiano di questo esonero contributivo, che si tramuta in un taglio del cuneo fiscale, i lavoratori dipendenti. Restano fuori da questo beneficio i lavoratori domestici. Il requisito è percepire una retribuzione mensile inferiore a 2.692 euro lordi su 13 mensilità. Questo si tradurrà nel secondo semestre del 2022, per i dipendenti del settore privato, in una riduzione dell’aliquota IVS fino al 7,19%. Invece per i dipendenti del settore pubblico il taglio sarà fino al 6,8%. E’ una misura temporanea, fino a fine anno, il che significa che da gennaio gli stipendi scenderanno nuovamente, a meno di proroghe del nuovo Governo.

Tabella degli aumenti