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Organico covid Ata proroga contratti: ecco il comitato per la conferma anche per il prossimo anno scolastico e per affrontare il problema degli stipendi arretrati non ancora pagati

Con la fatidica scadenza di fine giugno, terminano ufficialmente tutti i contratti appartenenti all’Organico Covid, contingente istituito sia tra i docenti che tra gli Ata per far fronte all’emergenza legata alla pandemia. Un organico che a fatica è riuscito a completare l’anno scolastico, e che ha vissuto molti momenti di incertezza in virtù di continui rinvii di un contratto che è stato rinnovato più volte, anche alla luce della difficoltà nel reperire le risorse.

Trasformazione in organico di diritto

Al momento non è previsto che l’organico venga riproposto per il prossimo anno, anche alla luce del fatto che attualmente lo stato di emergenza nazionale legato alla pandemia è cessato. Ma non sono cessate le esigenze di personale delle scuole, che si ripresenteranno puntualmente all’inizio del prossimo anno scolastico. I sindacati spingono affinchè l’organico Covid venga trasformato in organico di diritto, ma al momento sembra un’ipotesi lontana.

Nel frattempo, però, è nato il comitato ‘Uniti per la conferma dell’ organico Covid’, che raccoglie la protesta di circa 250 appartenenti all’organico Covid, in continua crescita.

Categoria non riconosciuta

“Contiamo di espanderci sempre di più, per far sentire la nostra voce”, spiega Manuel Antonio Moliterno, co-amministratore del gruppo.

Uno dei problemi dell’organico Covid è che al momento si tratta di una categoria non ancora riconosciuta, e per questo con grosse difficoltà nel far sentire la sua voce: “Lo scopo del comitato è aprire un tavolo di confronto come associazione di categoria, anche se ancora non riconosciuta, e farci ascoltare dai competenti esponenti politici e, ultimo ma non ultimo, dai Ministeri competenti all’istituzione dell’organico straordinario anche nel prossimo anno scolastico: il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi in primis, ma anche il Ministro dell’Economia Franco“.

Ritardi nei pagamenti

I dirigenti scolastici hanno più volte sottolineato durante lo scorso anno scolastico l’importanza dell’organico Covid, soprattutto per quel che riguarda il personale Ata, al punto che a gennaio, quando si temeva non potesse essere rinnovato, alcuni arrivarono a minacciare di non riaprire le scuole o di abolire il tempo pieno per mancanza di personale. “Vorremmo che capissero la nostra importanza. Noi, che abbiamo lavorato due anni in piena pandemia con spirito di abnegazione servendo la scuola, lontano da casa, soffrendo oltretutto i ritardi cronici dei pagamenti, meritiamo una terza chance, meritiamo di perseverare nel lavoro che ora amiamo. Noi, dell’organico Covid, meritiamo di essere ascoltati”, conclude Moliterno.

All’incertezza del futuro si unisce anche la tensione per il ritardo nei pagamenti degli stipendi arretrati che continua a coinvolgere molti appartenenti all’organico Covid, nonostante le continue rassicurazioni del ministero.