Scuola

Assegnazione provvisoria docenti 2022: via libera all’utilizzazione del personale senza vincoli, verso la conferma dell’esclusione dei neoassunti da prima fascia GPS

Importante settimana la prossima, non solo per quel che concerne le fasi finali della trattativa per l’approvazione della riforma del reclutamento docenti, ma anche per l’avvio delle procedure che consentiranno al personale docente di ruolo potrà presentare domanda di assegnazione provvisoria o di utilizzazione per l’a.s. 2022/23.

Come inviare la domanda

Le tempistiche non variano per quel che riguarda il personale educativo e i docenti IRC. La settimana successiva invece sarà quella individuata per consentire le stesse operazioni al personale ATA.

La procedura sarà gestita attraverso la presentazione telematica mediante il sistema POLIS. Invece per il personale educativo, IRC e ATA si dovrà fare riferimento al modello di domanda pubblicato sul sito web del Ministero nella sezione “mobilità”.

La buona notizia è la decisione del ministero dell’Istruzione di decidere favorevolmente in merito al superamento del vincolo che impone per alcuni anni la conferma su sede di destinazione del ruolo. Ma c’è ancora in ballo il tema dell’esclusione dei neoassunti da prima fascia GPS, che potrebbe portare a ricorsi.

Anche il personale docente immesso in ruolo negli anni scolastici 2020/21 e 2021/22 avrà la possibilità di presentare istanza di utilizzazione e assegnazione provvisoria.

Il modello e gli allegati

La domanda cartacea va invita utilizzando il modello di domanda disponibile nella sezione Mobilità del sito del Ministero dell’istruzione, da inviare all’Ufficio scolastico territorialmente competente.

Indispensabile allegare gli attestati che dimostrano il possesso dei requisiti.

I docenti della scuola dell’infanzia e primaria possono esprimere fino a 20 preferenze, quelli della scuola secondaria di primo e secondo grado fino a 15.

Si possono esprimere preferenze analitiche (singole scuole) o sintetiche (comune, distretto, provincia).

Chi ha diritto e chi no

Per avere diritto a richiedere l’assegnazione provvisoria, è necessario rientrare nella categoria di coloro i quali devono ricongiungersi al coniuge o alla parte dell’unione civile. Altri requisiti ammessi sono ricongiungimento al convivente, parenti o affini, purché la stabilità della convivenza risulti da certificazione anagrafica; ricongiungimento ai figli o agli affidati di minore età con provvedimento giudiziario; ricongiungimento al genitore; gravi esigenze di salute del richiedente comprovate da idonea certificazione sanitaria.

Non si può chiedere assegnazione provvisoria all’interno del comune di titolarità. Preclusa anche la possibilità di chiedere assegnazione provvisoria per più province.