Scuola

Aumento stipendio docenti e arretrati: svanisce la speranza di veder arrivare il bonifico prima delle vacanze estive, ma se si arriva a fine 2022 le cifre degli aumenti potrebbero essere più alte

La riforma del reclutamento docenti sta inevitabilmente mettendo in secondo piano il rinnovo per il contratto scuola, che paga paradossalmente il prezzo di essere ormai già scaduto da tempo. Questo mette meno fretta proprio sulla necessità di procedere al rinnovo. Mese più mese meno, la situazione non cambia sostanzialmente. Le cifre dell’accordo sono di fatto stabilite: si troverà un’intesa sulla base di quel rinnovo a tre cifre che costituisce il massimo erogabile dalle casse del ministero, in base a quanto elargito dal Governo, e il minimo che i sindacati sono disposti ad accettare, consapevoli che tirare troppo la corda non porterebbe ad alcun risultato.

Niente arretrati prima delle vacanze

Dovranno mettersi l’anima in pace tutti quei dipendenti della scuola che speravano quantomeno di ricevere non tanto l’aumento stipendiale, che non è così sostanzioso, quanto il pagamento degli arretrati. Che arriva anche a una bella cifra, intorno ai tremila euro, e che proprio a ridosso delle vacanze estive avrebbe costituito una boccata d’ossigeno non da poco per una categoria che di soddisfazioni economiche non ne vede da tempo, per non dire da sempre.

Con ogni probabilità il meglio che si potrà fare sarà rinnovare tutto a dopo l’estate, magari in autunno in concomitanza con la riapertura delle scuole. Al peggio, si potrebbe rinviare tutto a fine 2022, in modo da provare a usufruire di risorse integrative da stanziare con la legge di bilancio. In quel caso, però, i sindacati pretenderebbero un ritocco verso l’alto degli aumenti promessi.

Contratto ponte da chiudere prima possibile

I sindacati spingono per la conclusione di un contratto ponte che consenta di chiudere subito la trattativa e intavolare sin da subito la discussione per quel che riguarda il prossimo contratto.

Il contratto collettivo nazionale ‘ponte’ per il periodo 2019-21, consentirebbe di assegnare 3mila euro di arretrati forfettari e 107 euro lordi medi in busta paga.

“Subito dopo la firma del contratto – spiega Pacifico di Anief – potremo soffermarci sul rinnovo successivo, per il quale abbiamo anche predisposto una piattaforma dettagliata sulle modifiche da apportare alla parte normativa, anche con indennità da introdurre pure per il personale scolastico, universitario e della Ricerca e tenendo conto dell’arrivo del salario minimo legale”.