Scuola

Arretrati contratto scuola: rischio slittamento a dicembre del rinnovo per docenti e ata in modo da sfruttare nuovi fondi da inserire nella prossima legge di bilancio

Per quanto la trattativa per il rinnovo del contratto scuola possa essere celere e protagonista dell’estate, difficilmente si potrà arrivare a una risoluzione che coincida con una firma prima del prossimo autunno, in concomitanza con l’inizio del prossimo anno scolastico. I sindacati sono sempre più compatti nel ritenere questo rinnovo importante ma più che altro propedeutico, visto che è già scaduto, alla trattativa per il prossimo.

Platea vasta ma messa in secondo piano

Il fatto che il contratto sia abbondantemente scaduto, comporta che quando si arriverà alla sua sottoscrizione, si tratterà in ogni caso di un risultato che pone il mondo della scuola in una posizione di svantaggio rispetto agli altri comparti del pubblico impiego. Il paradosso è che il mondo della scuola comprende la più vasta platea di lavoratori pubblici, con un compito anche estremamente complesso e importante dal punto di vista sociale, evidentemente però non sufficientemente ancora considerato e rispettato.

I sindacati spingono per un’accelerazione delle sedute di trattativa in modo da arrivare in tempi brevi alla sottoscrizione del CCNL. Ma non ci si fanno illusioni: la chiusura del contratto avverrà a scuole e posti di lavoro in piena attività per sottoporlo all’approvazione della categoria. Dunque all’inizio del prossimo anno scolastico.

Aumento a tre cifre

Su un elemento i sindacati non sono disposti a trattare: gli aumenti stipendiali dovranno essere “a 3 cifre”. Una garanzia data dal ministero da 3 anni ma incompatibile con le risorse attualmente stanziate.

Rinvio a dicembre

Per questo il rischio è di una trattativa che possa protrarsi fino a dicembre in modo da sfruttare nuovi fondi da inserire nella prossima legge di bilancio, in modo da, cn la legge di bilancio del 2023 finanziare il contratto del 2019/2021. Sempre che il Governo lo reputi fattibile. Ma è chiaro che tutto ciò comporterebbe un rinvio di altri sei mesi che sommati al ritardo attuale renderebbero il contesto molto grave.

Niente sciopero scrutini

In tutto ciò ci sono docenti e Ata che attendono gli arretrati, cifra considerevole che a molti farebbe comodo prima possibile. Intanto la scuola tira un sospiro di sollievo: scartata l’ipotesi di uno sciopero degli scrutini che metterebbe in crisi la fine dell’anno scolastico e gli esami di stato.