Scuola

Aumento stipendio docenti: inutile farsi illusioni sulle cifre del rinnovo contratto scuola, in busta paga ci sarà una differenza minima soprattutto per il Personale Ata

Che margini di manovra hanno i sindacati nell’ambito delle trattative per il rinnovo del contratto del personale scolastico attualmente in corso? Non molte, in virtù di un budget che nella sua versione finale non si potrà discostare molto da quello annunciato all’inizio della trattativa dal ministero, dopo consultazione con il Governo.

Obiettivo aumento a tre cifre

I sindacati lo sanno bene, e dopo aver strappato la promessa di un aumento a tre cifre, simbolico (si parla sempre di importo lordo, quindi che non finisce direttamente nelle tasche dei dipendenti a fine mese) hanno capito che la priorità diventa accelerare la firma sull’accordo.

Perchè non bisogna dimenticare che si tratta di un contratto già scaduto da quasi quattro anni, e che potrebbe quindi costituire più che altro da una base di partenza per poi ridiscutere sulla base di altre cifre quello che dovrebbe essere già in vigore. Il presupposto, però, dovrà essere che la discussione del nuovo contratto non potrà aspettare altri quattro anni o più, ma dovrà partire immediatamente.

Il budget a disposizione

Questa una condizione che consentirebbe al ministero di chiudere in fretta la trattativa attuale. Al momento l’accordo prevede un aumento di 100 euro per ogni docente, cui si arriverà con ulteriori ritocchi considerato che la cifra iniziale è di soli 90 euro.

Non si può infatti prescindere dal budget a disposizione, che ammonta a 2 miliardi. Una cifra che consente ai docenti di ottenere un incremento del 3,8%, cioè circa 90 euro lordi, dunque 50-55 euro netti in busta paga. Aumento lontano dall’inflazione galoppante, ma comunque un segnale importante in vista di ulteriori trattative. Ci sono poi anche gli arretrati da corrispondere per i mesi di riardo con cui l’accordo in via di definizione. Un aumento in cui sarebbe compreso l’elemento perequativo da 11,50 euro medi previsto dal precedente CCNL 2016-2018.

Ancora meno per il personale Ata

I 200 euro decisi dal governo contro l’aumento dei prezzi, previsti nel mese di luglio, rappresentano una tantum cui i docenti precari non beneficeranno.

Molto meno l’aumento previsto per gli Ata: un massimo dello 0,55 che porterebbe a un aumento di 10-12 euro.