Scuola

Aumento stipendio docenti: solo per chi farà l’aggiornamento professionale

Il tanto atteso aumento degli stipendi per il personale della scuola, legato al rinnovo del contratto ormai in ritardo da diversi anni, potrebbe adesso legarsi a una nuova prospettiva, in base a quanto sancito dalla riforma del reclutamento docenti proposta dal ministro Bianchi.

Una proposta ‘inopportuna’

L’idea di legare aumenti stipendiali alla formazione professionale sta facendo molto discutere. Secondo i sindacati, è una proposta “inopportuna, visto che abbiamo il contratto scaduto. Non si può pensare di andare a scrivere in quel contratto delle cose nuove rispetto a un lavoro già svolto. In quel contratto bisogna soltanto definire quanto sono gli arretrati rispetto all’aumento del costo della vita e rivedere i livelli dei profili professionali”.

Un’idea contraria alla legge

E’ il parere di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel corso di un’intervista ad Orizzonte Scuola. “Abbiamo detto al ministro – dice Pacifico – di bloccarsi sull’idea di dare dei soldi in più a chi fa formazione in più e mette voti buoni agli studenti. Questa idea non può esistere nemmeno per legge: andrebbe a ledere il diritto sulla libertà di insegnamento. Lo abbiamo sempre contestato. Le situazioni di partenza degli studenti non sono sempre le stesse; le condizioni in cui operano gli insegnanti nella singola classe non sono sempre le stesse. Il risultato finale deve essere specifico per ogni studente”.

Valorizzazione economica degli insegnanti

La formazione dei docenti resta un capitolo importante del mondo della scuola ma ancora di più deve essere quello della valorizzazione economica del ruolo degli insegnanti, da troppi anni disattesa. Pacifico ha quindi ricordato che “la formazione è importante, deve essere fatta ma deve anche essere retribuita durante l’orario di servizio. E’ tutto il contrario di quello che fa il governo, che ha imposto un corso di 25 ore per il sostegno fuori dall’orario di servizio e gratuito. Il governo deve mettere le risorse dove è giusto che siano messe: il personale va messo nelle condizioni di potersi formare”. Quindi ha auspicato la possibilità di “retribuire gli anni sabbatici, che ad oggi sono gratuiti”.

Al personale scolastico spettano 25 mila euro di arretrati

In definitiva, l’idea di legare aumenti stipendiali unicamente alla formazione professionale non può essere accettata dal sindacato. La giusta retribuzione deve essere garantita a tutti, in proporzione all’aumento del costo della vita e dell’inflazione. “In ogni caso – continua Pacifico -, i soldi in più si possono dare soltanto se si raggiungono i criteri standard di adeguamento degli stipendi all’inflazione. Non è giusto dare soldi in più a qualcuno a queste condizioni. Da un nostro studio risulta che l’inflazione è salita di 20 punti dal 2008 a oggi. Dare un anticipo di aumento a chi si forma e ha risultati buoni dagli studenti, quando gli stipendi rimangono 12,5 punti lontano dall’inflazione, è inaccettabile. Al personale scolastico di arretrati spettano altri 25 mila euro; gli aumenti, rispetto ai 107 euro finanziati, dovrebbero essere di 272 euro mensili”, ha concluso il sindacalista.