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Proroga organico Covid Ata: nuovo allarme, molte scuole senza fondi disponibili

La questione inerente la proroga dell’organico Covid ata e docenti fino alla fine dell’anno scolastico vive ogni giorno di conferme e smentite. Prima l’allarme lanciato da forze politiche e sindacali circa la reale disponibilità dei fondi necessari a rinnovare i contratti. Poi le rassicurazioni del ministero, che ha garantito la disponibilità del budget per portare a termine tutti i contratti del contingente d’emergenza.

L’allarme dei sindacati

Adesso un nuovo allarme, questa volta dai sindacati, che getta ombre sulla reale fattibilità del rinnovo contratti per tutti: “O i soldi pervenuti dal Ministero per l’organico Covid non sono sufficienti oppure i conti sono sbagliati. Ecco perché abbiamo chiesto urgentemente un incontro all’ufficio scolastico regionale per chiarire le numerose segnalazioni in merito alle disparità di trattamento tra lavoratori rispetto al termine contrattuale della proroga, che varia da scuola a scuola dal 15 maggio all’8 giugno oppure taglia alcuni contratti”.

Lo dichiara Gianni Verga, segretario generale della UIL Scuola Puglia.

Scuole ancora in attesa dei fondi

“Ricordiamo che il decreto legge n. 21/2022, all’art. 36 ha sancito la copertura finanziaria per la proroga dei contratti sull’organico Covid sino al 30 giugno per i docenti di scuola dell’infanzia mentre fino al termine delle lezioni (8 giugno in Puglia) per il restante personale. Invece, accade che numerose scuole non avrebbero ricevuto risorse finanziarie sufficienti per coprire detto periodo”.

“Come al solito – chiosa Verga – dirigenti scolastici e DSGA sono costretti a fare i salti mortali per far quadrare i conti, ma temiamo che questa volta sia impossibile, nonostante il loro encomiabile impegno. La situazione è la stessa in tutta Italia, ma stavolta mal comune non è mezzo gaudio e, come al solito, a farne le spese sono i più deboli ovvero quei lavoratori precari che devono quotidianamente elemosinare uno stipendio, già di per sé ogni mese pagato in ritardo”.

Si attende ora una risposta ufficiale del Ministero, che faccia chiarezza sulla reale disponibilità dei fondi per le scuole.