Scuola

Carta del docente precari: cosa cambia nel 2022

La Regione Lazio si è allineata alle ultime sentenze dei tribunali che hanno sancito la necessità di equiparare il trattamento riservato ai docenti di ruolo anche ai docenti precari. Trattamento relativo a diritti quali la carta del docente, bonus utile a consentire e sostenere l’aggiornamento professionale degli insegnanti.

Anche per il personale Ata

Manca adesso soltanto una norma ufficiale da parte del Governo e del Ministero dell’Istruzione, che estenda la carta del docente a tutti i supplenti e, secondo alcuni, anche al personale ata che nel caso in cui svolga determinati mansioni necessita anch’esso di aggiornamento professionale.

“Mi sono fatto portatore di questa istanza che rappresenta un principio odioso di discriminazione tra lavoratori dello stesso comparto. Anche il docente precario è un insegnante a tutti gli effetti”.

E’ il pensiero di Rossano Sasso, sottosegretario all’Istruzione, nel corso della video intervista rilasciata ad Orizzonte Scuola. L’argomento è appunto la necessità di estendere la carta docente anche agli insegnanti precari, anche alla luce dell’ultima sentenza del Consiglio di Stato.

Una questione di disponibilità

“Io ho già detto al MEF che noi come Ministero dell’Istruzione non vogliamo assumerci la responsabilità di causare un esborso alle casse dell’erario, perchè saremo soccombenti“, prosegue Sasso.

Il deputato delle Lega spiega la situazione: “So che ci sono economie interne all’interno del Ministero dell’Istruzione e la questione è all’attenzione del Ministro Bianchi e sono sicuro che il risultato lo porteremo a casa“.

Il sottosegretario spiega come uscirne: “Serve una sinergia fra le forze politiche. Chiedo a tutta la compagine della maggioranza una maggiore sensibilità su questo. Non voglio dimenticarmi dei diritti dei lavoratori“. Come detto intanto la Regione Lazio ha ufficializzato un bonus che va da 400 a 600 euro per i precari.

Il bonus della Regione Lazio

Il Bonus Carta del Docente della Regione Lazio è un contributo una tantum di 400 o 600 euro. L’importo dipende dal tipo di incarico ricoperto e dal numero di mesi in cattedra. Possono beneficiare del bonus gli insegnanti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria e secondaria con incarichi a tempo determinato. Serve a ottenere rimborso di costi per l’aggiornamento professionale, come costi sostenuti per l’iscrizione a corsi, per l’acquisto di libri o altro materiale, per l’ingresso a teatri, musei e altre attività culturali.